(Teleborsa) - La Manovra 2025 prevede uno stanziamento destinato agli aumenti contrattuali del pubblico impiego per i due trienni 2025/2027 e 2028/2030 e per il finanziamento anticipato in busta paga degli aumenti previsti: dello 0,6% dal 1° aprile prossimo e dell’1% dal 1° luglio 2025. Vi sono, inoltre, 386 milioni per la specifica valorizzazione del personale scolastico nel triennio 2025/2027.
L'articolo 19 che reca norme per il rinnovo dei contratti, se da una parte non aggiunge ulteriori risorse al triennio contrattuale che sta per scadere (2022/2024), come richiesto dai sindacati, dall'altra finanzia fin da adesso i due trienni contrattuali successivi predisponendo aumenti complessivi di 600 euro entro il 2030 per i dipendenti pubblici; l’obiettivo è quello di recuperare lo “schizzo” dell’inflazione registrata (+16 punti) negli ultimi tre anni, al netto di quanto già finanziato per il triennio 2022/2024 (+5,78%).
"L'aumento medio annuale tra il 2024 e il 2030 se fossero sottoscritti tutti i contratti sarebbe davvero irrisorio: è chiaro che se queste sono le condizioni, il sindacato Anief conferma la necessità di inviare una diffida per sbloccare l'attuale identità di vacanza contrattuale, un trattamento ‘paracadute’ purtroppo ancora fermo allo 0,5% (10 euro mensili in media disposti nella legge di bilancio 2022) a fronte dell'aumento della inflazione del 16% e al 50% previsto dalla normativa vigente", afferma il Presidente del sindacato Marcello Pacifico.
"La nostra associazione sindacale chiede lo sblocco di 8 miliardi per l’indennità di vacanza contrattuale, l’anticipo degli aumenti mensili di 150 euro dal 1° gennaio, più 3 mila euro relativi agli arretrati. Solo così potremmo iniziare a parlare di retribuzione giusta”, conclude il soendacalista.