L'iniziativa "pilota" nasce dal Testo unico sull'immigrazione (decreto 20/2023) che ha aperto alla possibilità di formare all'estero cittadini di Paesi Terzi, per poi favorire l'arrivo in Italia di immigrati regolari, già formati e con regolare visto di lavoro, per poter essere assunti oltre le quote previste dal decreto flussi.
L'avviso 4/2024 ha i realtà una duplice aspirazione: ridurre il mismatch, soprattutto per le competenze tecnico-professionali, e facilitare l'integrazione e socio-culturale dei nuovi lavoratori provenienti dall'estero.
"Un duplice obiettivo: da una parte sociale, ma anche economico e di inclusione, al quale noi guardiamo con molta attenzione", ha concluso Regina.
"La formazione è sempre la prima politica attiva, è quella che annulla le asimmetrie, avendo una formazione congiunta sicuramente partiamo già con il piede giusto", commenta Massimo Temussi, Direttore Politiche Attive Ministero del Lavoro.
Il programma prevede l'adesione di un numero minimo di partecipanti ad un piano formativo di 180 ore, che può arrivare sino a 320 ore, comprendente l'apprendimento della lingua italiana, l'educazione civica, basi di diritto del lavoro e si salute e sicurezza sul lavoro, oltre ad insegnamenti tecnici specifici per il profilo richiesto. I piani formativi dovranno essere presentati entro il 31 dicembre 2024.
"Manca la manodopera ed è fondamentale formare lavoratori sulla lingua italiana con competenze che vadano a colmare il mismatch percepito", ricorda Fulvio Bartolo, vicepresidente di Fondimpresa.