(Teleborsa) - Dopo il nuovo taglio di ottobre ai tassi di interesse, "non abbiamo una sequenza lineare e sistematica su cui procedere" e "abbiamo ribadito più volte che siamo legati ai dati e che guardiamo a tutti i dati disponibili". Lo ha affermato la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, durante un evento dell'Atlantic Council a Washington, a margine delle assemblee autunnali di FMI e Banca mondiale.

"Quando abbiamo tagliato a ottobre eravamo fiduciosi che la disinflazione era ben incanalata e che potevano ritirare ancora la restrizione monetaria - ha aggiunto - Ma ovviamente dobbiamo esser cauti, perché i dati perverranno e ci diranno quale sia lo stato dell'economia".

"In questa fase siamo piuttosto soddisfatti con i progressi fatti" sull'inflazione, "ora siamo sotto il 2% per il momento ma abbiamo motivi per ritenere che tornerà sopra il 2%", ha spiegato la numero uno della BCE, anche per gli effetti di base legati ai prezzi dell'energia.

"Ovviamente siamo attenti alla crescita, perché si ripercuote sull'inflazione", ma "siamo guidati da un mandato piuttosto semplice sulla stabilità dei prezzi, che abbiamo definito come una inflazione al 2% simmetrico", un mandato "diverso da quello della Federal Reserve che ha un mandato duale sia sull'inflazione che sulla crescita".

Lagarde non ha parlato solo di politica monetaria e inflazione. Sul fronte delle materie prime, ha affermato che "ci sono crescenti movimenti sull'oro, la Cina ne ha acquistato come mai prima d'ora, la Russia lo compra". Mentre per quanto riguarda le valute, "ci sono chiaramente tentativi di spingere altre valute, come il renminbi".

A una domanda sull'euro digitale, ha detto che la speranza "è che nel corso del 2025 la legge" in base alla quale si potrà procedere alla creazione dell'euro digitale "sarà votata e approvata dal Parlamento europeo". "Avere un euro digitale faciliterà pagamenti tra persone, nel commercio in un modo economico, veloce e trasparente, e tutelerà la sovranità UE", ha sostenuto.