(Teleborsa) - Una sessione di formazione sulla sicurezza informatica dedicata alle PMI del tessuto produttivo del territorio laziale e della PA, con l’obiettivo di accrescere la comprensione e la conoscenza che le aziende hanno riguardo alle potenziali minacce informatiche e ai loro possibili effetti a cascata sull’intera economia. Con queste finalita` si e` svolto oggi a Roma presso la sede del Centro Studi Americani, il quarto degli incontri, dopo quelli di Catania, Bari e Napoli, che si terranno nelle principali citta` italiane, organizzati da TIM Enterprise - la business unit del Gruppo dedicata alle imprese, alla Pubblica Amministrazione e ai grandi clienti - insieme alle rappresentanze locali di Confindustria.

Il focus e` sulla nuova Direttiva europea sulla cybersecurity (NIS 2), cui anche le piccole e medie imprese italiane dovranno adeguarsi entro il prossimo anno.

La crescente digitalizzazione delle imprese e della PA espone l’intera filiera a rischi, che partono proprio da attacchi alle realta` meno preparate in termini di sicurezza informatica. Secondo i dati raccolti dal Centro Studi TIM, il 61% delle PMI si ritiene infatti bersaglio di attacchi informatici, ma solo il 32% si ritiene pronto a gestirli. Piu` in generale, nel 2023 i soggetti target di attacchi informatici sono cresciuti del 187%. In particolare, in base ai sistemi di cybersecurity di TIM, gli attacchi ad alta intensita` di tipo Distributed Denial of Service (DDoS) - cioe` quelli in cui i criminali sovraccaricano siti web, server o risorse di rete con enorme traffico dannoso – rappresentano circa il 30% del totale degli attacchi, pari al doppio rispetto all’anno precedente. L'Italia e` inoltre il terzo Paese in Europa (e sesto al mondo) per numero di attacchi DDoS, e primo Paese UE per attacchi ransomware caratterizzati dalla richiesta di riscatto.

In questo scenario, le indicazioni della nuova direttiva NIS 2 per aumentare il livello generale di cybersicurezza in Europa potranno essere applicate anche alle piccole e medie imprese nel caso in cui siano fornitrici di aziende che operano in specifici settori definiti critici come quello manifatturiero, alimentare, gestione dei rifiuti, oltre a energia, trasporti, acqua e sanita`, nonche´ banche, finanza e servizi digitali. Le misure spaziano dall’analisi del rischio alla gestione degli incidenti, dalla continuita` aziendale alla sicurezza della catena di approvvigionamento e dei sistemi informatici. Ulteriore attenzione e` richiesta in relazione alle strategie cyber, alla formazione dei dipendenti, alla crittografia e strumenti di autenticazione a due fattori. La mancata conformita` alla NIS 2 comportera` sanzioni significative.

All’evento hanno preso parte, Giuseppe Biazzo, Presidente di Unindustria, Bruno Frattasi, Direttore Generale, ACN; Eugenio Santagata, Chief Public Affairs, Security & International Business, TIM – Chairman e CEO, Telsy; Roberto Sgalla, Direttore Centro Studi Americani; Roberta Angelilli, Vicepresidente e Assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione, Regione Lazio; Lorenzo Benigni, Vicepresidente con delega alla Cybersecurity di Unindustria; Alessandro Curioni, Giornalista, Docente e fondatore di DI.GI. Academy; Cristiano Albore`, Portfolio Development Director, Telsy, centro di competenza Cyber e cripto di TIM; Gian Luca Ricci, Cyber Operational Leader, Ethical Hacking, Telsy; Alessandro Francolini, Presidente di Cicero DIH Lazio, Matteo Lucchetti, Direttore Operativo, Ciber 4.0.

Numerose le testimonianze di importanti aziende locali: Francesca Basilico, San Raffaele, Presidente Sezione Sanita` di Unindustria; Massimo Scaccabarozzi, Menarini Biotech, Presidente Sezione Farmaceutica di Unindustria; Domitilla Benigni, Presidente CY4GATE, Membro del Consiglio di Amministrazione di TIM; Maddalena Nocivelli, DAB Sistemi Integrati, Presidente sezione IT Unindustria Lazio; Cristiano Dionisi, SICOI, Presidente della Piccola Industria Unindustria.

All’incontro di Roma, seguira` nelle prossime settimane l’appuntamento di Modena.