"Il governo già ha inviato alle camere un disegno di legge dove è indicato che la persona deve essere al centro. Quindi partendo da questa base e dal AI Act europeo, noi abbiamo già dei valori molto importanti. Qual è l'elemento da coprire? Fare applicazioni, non essere solo dei consumatori e non essere solo dei regolatori, ma dare spazio a tutti i talenti e alle università italiane che possano produrre applicativi specifici", prosegue il Direttore Generale.
"Abbiamo leader, ad esempio, nella robotica industriale, leader mondiali che esportano componenti, metalli ed elementi che fanno parte di diverse catene del valore del settore automotive e di altri settori industriali. I casi d'uso concreti - continua Nobile - sono: pensate come cambia la gestione di un ciclo di prodotto da parte di un'impresa avendo questi moduli di intelligenza artificiale generativa che fanno uso di generazione e raccolta di informazioni esterne. Vi faccio un esempio concreto. Avere un container bloccato in un porto impatta enormemente su una piccola media impresa italiana. Avere informazioni sui trasporti impatta anche in casi pubblici come l'ottimizzazione di una macchina per radioterapie o per una tac, perché quando c'è traffico le persone possono arrivare in ritardo per fare un esame. Questi sono esempi concreti e casi d'uso che ci fanno capire come le opportunità di questa tecnologia miglioreranno la vita delle persone".
"Per la pubblica amministrazione possiamo liberare risorse per attività ripetitive. Pensate all'INPS l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale che riceve più di 16.000 PEC al giorno. Ieri queste venivano smistate da esseri umani che facevano un lavoro ripetitivo e spesso noioso. Lo strumento digitale consente di fare la maggior parte del lavoro e chiedere all'essere umano soltanto quando ci sono dei casi dubbi", conclude Mario Nobile.