(Teleborsa) - "In una città come Napoli, dove la camorra ha per troppo tempo cercato di dettare le sue regole, oggi celebriamo non solo una giornata simbolica, ma un impegno concreto per il futuro. L'11 ottobre deve diventare un giorno in cui tutti, soprattutto i giovani, prendano consapevolezza del potere che hanno di cambiare le cose, scegliendo la legalità e rifiutando ogni forma di violenza e criminalità". Lo ha detto Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, intervenendo con una delegazione di professionisti alla prima Giornata contro l'influenza della camorra, proposta da Catello Maresca, magistrato e consigliere comunale di Napoli, con approvazione all’unanimità dell’assise cittadina, con l’intento di trasformare una giornata di lutto in un’opportunità di speranza per il futuro.

"Napoli non è più disposta a tollerare l’influenza della camorra - ha aggiunto Turi -, e che la lotta contro la criminalità organizzata parte dal cuore della città, dalle sue istituzioni e dai cittadini stessi. Abbiamo il dovere di trasmettere ai ragazzi che la strada della legalità non è solo giusta, ma è anche quella che porta a una vita dignitosa e sicura. Continueremo a lavorare con scuole, associazioni, magistrati e forze dell’ordine per promuovere iniziative che educhino alla cultura della legalità, affinché questa giornata non sia solo una ricorrenza, ma un punto di svolta verso un futuro senza camorra".

Secondo Fabio Cecere, consigliere segretario dell’Ordine partenopeo, "il dottore commercialista, attraverso la sua attività quotidiana, svolge un ruolo fondamentale a tutela della legalità, spesso in prima linea nella collaborazione con le istituzioni per contrastare le infiltrazioni criminali nell’economia".

Vincenzo Moretta, presidente della Fondazione dei Dottori Commercialisti di Napoli, ritiene fondamentale sensibilizzare soprattutto i giovani su temi così importanti. Siamo pienamente consapevoli del ruolo cruciale che ognuno di noi può svolgere nel promuovere la legalità e contrastare le infiltrazioni criminali. Napoli ha bisogno di esempi positivi, di percorsi educativi e culturali. Questa giornata è un segnale forte e chiaro: insieme possiamo costruire una città libera dalla camorra".

Da quest'anno, l'11 ottobre diventerà una data significativa per Napoli, un'occasione per ricordare e combattere un nemico antico che ancora affligge la città: la camorra. Con lo slogan "Napoli città anticamorra". Questa data segna il tragico anniversario di due omicidi avvenuti negli anni Ottanta: quello di Franco Imposimato, sindacalista e fratello del magistrato Ferdinando, e quello di Ciro Rossetti, operaio dell’Alfa Sud di San Giovanni. Due vittime innocenti, uccise dalla violenza della camorra, che oggi diventano il simbolo di una battaglia di civiltà e legalità.

Come ha sottolineato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, l’obiettivo è quello di trasformare il ricordo in un momento di riflessione attiva, coinvolgendo la cittadinanza e in particolare i giovani nella costruzione di una società libera dall’influenza della camorra. La Giornata contro l’influenza della camorra non è solo una commemorazione, ma una chiamata all'azione, in collaborazione con scuole, associazioni imprenditoriali, e ordini professionali, per promuovere una serie di iniziative e sensibilizzare la cittadinanza, facendo comprendere che la legalità è un valore che va praticato ogni giorno, come ha sottolineato anche Don Maurizio Patriciello.

La prima Giornata contro l'influenza della camorra si è svolta nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, un luogo simbolo della storia di Napoli, dove si è celebrata una seduta straordinaria del consiglio comunale per lanciare un messaggio forte e chiaro: Napoli ripudia la camorra e ogni forma di violenza.

"Il cammino è lungo – ha sostenuto Gianluca Battaglia, consigliere dell’Odcec di Napoli - ma con la partecipazione di tutti: istituzioni, professionisti, educatori e cittadini - Napoli può davvero diventare un esempio di riscatto e legalità per tutto il Paese. Con questa prima giornata, Napoli ha lanciato un segnale chiaro: la camorra si combatte partendo dai giovani, educandoli alla cultura della legalità e della giustizia, per costruire un futuro libero dalla violenza e dal crimine organizzato".