(Teleborsa) - "È un messaggio di concretezza , pragmatismo e realtà che come G7 vorrei dessimo, insieme anche ai nostri partner e alla comunità internazionale. La politica industriale, ne siamo siamo tutti consapevoli, ha assunto una rinnovata centralità a livello di G7, all'interno dei nostri rispettivi paesi e, per quanto ci riguarda, dell'Unione europea". È quanto ha affermato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, aprendo il G7 Industria e innovazione tecnologica che si è riunito ieri una seconda volta a Roma. Un incontro volto a fare il punto su quanto realizzato a partire dalla prima riunione ministeriale di marzo a Verona per, poi, passare il testimone alla prossima presidenza del Canada del summit dei Grandi.

Tre sono i progetti che restano in eredità: l'Ai hub per lo sviluppo sostenibile dell'Africa che aprirà nel 2025 in Italia, probabilmente a Roma, almeno in una fase iniziale; il punto di contatto per politiche industriali coordinate sui semiconduttori, che il Canada ha intenzione di portare avanti e il rapporto per la diffusione dell'intelligenza artificiale nelle piccole e medie imprese, che sarà al centro anche di un appuntamento a San Francisco a novembre presso l'incubatore del governo italiano Innovit.

"Ci chiediamo – ha sottolineato Urso – come assicurare crescita alle nostre economie in un mondo purtroppo denso di minacce, come passare dal rischio alla resilienza consapevoli che non esistono ricette preconfezionate né tantomeno ricette ideologiche ma che occorrono soluzioni pragmatiche e realistiche a fronte di realtà che nessuno pensava potessero esprimersi in queste forme. Soluzioni che accompagnino, sostengano e incentivino la lotta al cambiamento climatico e risposte che siano necessariamente nel segno dell'inclusione degli altri, soprattutto di chi sta più indietro sulla strada dello sviluppo. Soluzioni nel quadro di un contesto che deve garantire la nostra sicurezza in un'Europa circondata da conflitti. Il mondo – ha proseguito il ministro – non si limita al G7 e noi lo sappiamo" e "il tema del digitale per lo sviluppo rappresenta una imprescindibile dimensione esterna del discorso che facciamo sulle catene del valore e una priorità forte del governo di Giorgia Meloni verso l'Africa"nell'ambito del Piano Mattei.

Nella riunione ministeriale del G7 Industria – ha commentato Urso al termine dicendosi "molto soddisfatto" – c'è stata "una partecipazione estremamente qualificata, rappresentativa, sia del G7 che dei Paesi che abbiamo voluto invitare, dell'Africa e di altri attori globali, che dimostra quanto è importante sia stato questo esercizio della presidenza italiana". La presidenza italiana, ha spiegato il ministro, non solo ha ripristinato la ministeriale dell'Industria e dell'innovazione tecnologica, ma "l'ha indirizzata in maniera chiara sul lavoro comune che si è fatto in questi mesi e che proseguirà nell'hub dell'intelligenza artificiale sostenibile costituito in Italia e nel punto di contatto ormai permanente e continuativo per quanto riguarda i semiconduttori che poi si allargherà ad altri settori produttivi considerati strategici dai componenti del G7", come tecnologie green e auto. "Consegniamo tutto e il report l'intelligenza artificiale per le piccole imprese alla presidenza canadese che continuerà nel lavoro che noi abbiamo fatto", ha concluso.

Politiche coordinate su chip, materie prime e auto – "Solo una risposta coordinata può sortire effetto e rendere le nostre catene di approvvigionamento effettivamente resilienti e sicure" ha detto Urso. Il tema è come continuare il metodo di lavoro avviato a Verona sui semiconduttori e applicarlo anche per materie prime critiche, tecnologie green e automotive. Le criticità nelle catene del valore, e soprattutto gli effetti delle politiche e pratiche non di mercato, per Urso, sono "un fatto che rischia di mettere a repentaglio segmenti dell'industria dei semiconduttori che interessano tutti i nostri Paesi". Il ministro ha indicato la necessità di "sviluppare assieme progettualità di ricerca industriale pre-competitiva", coinvolgendo anche la Repubblica di Corea e ai Paesi Bassi ed elaborare criteri comuni affinché i semiconduttori siano prodotti in luoghi e in modalità affidabili. Utile, inoltre, stabilire un meccanismo di scambio di informazioni in caso di crisi, come nella pandemia. "Partiamo dai semiconduttori per poi affrontare anche quello che riguarda le materie prime critiche e le tecnologie green. Questo metodo – ha detto il ministro – ci porterà anche ad affrontare ciò che interessa il cuore del sistema industriale che è quello dell'automotive su cui il confronto è aperto".

"Risorse sufficienti, neutralità tecnologica e autonomia strategica" – "Non vogliamo passare da un net zero industry a zero industry, perché questo è il rischio: passare dall'obiettivo di un'industria a zero emissioni a zero industria" ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy in conferenza stampa al termine del G7 industria. Urso ha manifestato la sua disponibilità a mantenere lo stop a auto benzina e diesel nel 2035 ma puntando per il futuro del settore su "risorse sufficienti, neutralità tecnologica e autonomia strategica". "Buoni passi avanti" sull'auto sarebbero stati realizzati, secondo il ministro, nei bilaterali a margine del G7 Industria.

"Mare in tempesta ma la nave Italia va" – "Il PIL dell'Italia cresce più di quando cresca negli altri grandi paesi industriali. L'export si afferma a livello globale. L'occupazione cresce. E il più basso tasso di inflazione in Europa. Questo ci conforta". ha detto Urso rispondendo a una domanda sul calo della produzione industriale registrato dall'Istat in conferenza stampa al G7 Industria. "In condizioni difficili, con il vento contrario e il mare in tempesta, – ha aggiunto – la nave italiana comunque va, ovviamente più lentamente, ma anche molto avanti".

Manovra rifinanzierà contratti di sviluppo e Sabatini – "Nella legge di bilancio «per quanto riguarda le imprese le cose certe sono che saranno rifinanziati gli strumenti che funzionano al meglio, come contratti di sviluppo, accordi di innovazione e legge Sabatini – ha detto Urso –. Sarà, inoltre, reso strutturale il taglio del cuneo fiscale e ci sarà il piano casa che è la prima cosa che ha chiesto il presidente di Confindustria Orsini quando è stato eletto".

Innovazione corre, ma IA non lasci indietro le PMI – Adottare l'Intelligenza artificiale e le tecnologie emergenti per rendere più competitivi i processi industriali nelle micro, piccole e medie imprese, valutandone al contempo i rischi e le opportunità. Di questo si è discusso nella terza e ultima sessione della Ministeriale G7 sull'Industria e Innovazione Tecnologica. "Non possiamo correre il rischio che l'accelerazione tecnologica in atto lasci indietro le micro, piccole e medie imprese. È una sfida economica, sociale e una responsabilità politica" ha dichiarato Urso. Al vertice è stato presentato il Rapporto della presidenza italiana G7 che contribuisce a comprendere come l'Intelligenza Artificiale possa essere utilizzata al meglio da micro, piccole e medie imprese per ottimizzare i processi aziendali. Il documento indica la necessità di mettere in campo sforzi sinergici significativi, investimenti pubblici e privati, impegno nel campo della ricerca e formazione.