(Teleborsa) - "Io vedo sicuramente la possibilità di utilizzare la leva del dialogo sociale per mettere intorno a un tavolo tutti i soggetti che hanno diritto di esserci e fare un grande patto per il Paese. Questo l'ho detto anche ai sindacati europei riuniti a Cagliari prima del G7 dei ministri del Lavoro". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo all'evento Job Evolution 2024 organizzato da Il Sole 24 Ore.

Il Ministro ha sottolineato che per il dialogo sociale "credo oggi ci siano i presupposti perché mi sembra di poter dire che anche per quanto riguarda le rappresentanze del mondo datoriale questo è un indicatore e anche una volontà. Tutti devono fare la loro parte, ovviamente nella consapevolezza che ognuno gioca il proprio ruolo".

Calderone ha infine smentito i rumors circa un possibile ripristino delle dimissioni in bianco, i tecnici sanno perfettamente che "non è niente di ciò quello che è inserito nel Ddl Lavoro".

"Noi sappiamo perfettamente che il mondo del lavoro risente di condizioni storiche di difficoltà soprattutto per quelli che sono gli strumenti d'incrocio tra domanda e offerta" e "noi stiamo lavorando su quest'aspetto per fare in modo che quelle politiche attive che devono condurre al lavoro, attraverso la formazione e la riqualificazione, poi siano connesse con il lavoro che c'è e non con profili lavorativi che sono estremamente fuori mercato", ha concluso il Ministro.

Sulla Manovra - "Sono consapevole che noi dobbiamo lavorare in un contesto in cui dobbiamo avere attenzione all'equilibrio dei conti
e quindi anche a quelle risorse che non sono infinite che dobbiamo appostare sul lavoro e sui lavoratori. Mi sembra di potere dire che, laddove la Banca d'Italia lancia un segnale e un elemento di riflessione, questo elemento di riflessione è già nelle valutazioni del governo quando di parla di prudenza e di ragionare su quelli che sono i delicati equilibri della manovra". Secondo il ministro, "la produttività deve certamente salire, quelli sono gli investimenti da fare, perché nel momento in cui sale la produttività e c'è un incremento reale a quel punto ci sono le condizioni per le imprese di fare gli investimenti importanti anche sul fronte dei salari e di tutto ciò che va a migliorare le condizioni in azienda e, quindi, il welfare aziendale".