(Teleborsa) - La Germania si trova ad affrontare gravi sfide demografiche e pressioni strutturali più acute rispetto ad altre economie avanzate. Le riforme del mercato del lavoro e delle pensioni sono essenziali, ma la frammentazione politica rischia di erodere la competitività del Paese. Si prevede che queste debolezze strutturali diventeranno sempre più rilevanti nei prossimi anni, poiché il rischio di stallo politico si somma ad altre pressioni sul mantenimento della competitività economica della Germania.
Lo rileva la research di Scope Ratings, l’agenzia di rating europea, dal titolo "Germania: le sfide demografiche richiedono riforme di ampio respiro, ostacolate dall'inerzia della politica”.
Nel dettaglio: la Germania - evidenziano Eiko Sievert e Elena Klare, Sovereign and Public Sector - è già tra le grandi economie con la posizione peggiore in termini di numero di ore lavorate per lavoratore e di contrazione annuale della forza lavoro.
La Germania ha bisogno di un'immigrazione netta media annua di 480.000 persone in età lavorativa, ben al di sopra dei tassi recenti. L'immigrazione netta totale media annua dal 2000 - esclusi gli anni di crisi del 2015 e del 2022 - è stata di 253.000 persone.
La research, infine, sottolinea che "gli sforzi del governo per ridurre l'onere pensionistico futuro, compresa l'introduzione di un fondo pensionistico azionario da 200 miliardi di euro entro il 2036, sono benvenuti".
Tuttavia, "è essenziale un'ulteriore riforma, poiché questi sforzi probabilmente ridurranno l'aumento previsto dei contributi pensionistici - a circa il 22,3% dei salari lordi entro il 2045 dal 18,6% attuale - di soli 0,4 punti percentuali dei salari lordi".
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Berlino alla prova demografica: l'analisi di Scope Ratings
riforme ostacolate dall'inerzia della politica
03 ottobre 2024 - 12.23