(Teleborsa) - Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto di riforma dei flussi di immigrati regolari. Il decreto, adottato su proposta della Presidente Giorgia Meloni e dei Ministri Tajani, Piantedosi, Nordio, Lollobrigida, Calderone, e Santanchè, contiene "disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali".

La prima parte del provvedimento integra la disciplina dell’ingresso in Italia per motivi di lavoro, già definita con il DPCM del 27 settembre 2023, sulla programmazione dei flussi per il triennio 2023-2025. Da un monitoraggio effettuato dalla Presidenza del consiglio assieme ai ministeri competenti sono, infatti, emerse irregolarità nell’applicazione dei meccanismi di ingresso, sia riferite agli anni recenti sia al passato.

Per questo motivo sono state semplificate ed accelerate le procedure, rendendole nel contempo più sicure. Tra le novità introdotte, la precompilazione delle domande di nulla osta al lavoro, in vista dei click day, in modo da ampliare i tempi per i controlli e consentire la regolarizzazione o l’esclusione delle domande non procedibili. Ferme restando le quote, nel corso dell’anno ci saranno più "click day" per lavoratori e settori specifici.

Prevista anche l'interoperabilità tra il sistema informatico in uso e le banche dati dei Ministeri di Interno e Lavoro, di INPS, Camere di commercio, Agenzia delle entrate e Agid, al fine di garantire la verifica automatica di alcune tipologie di dati presenti nelle domande di nulla osta al lavoro;

Giro di vite sui datori di lavoro. E' previsto l'obbligo di conferma dell’interesse all’assunzione da parte del datore di lavoro, prima del rilascio del visto di ingresso al lavoratore straniero, l'obbligo di elezione di un domicilio digitale, l'esclusione per tre anni dei datori di lavoro che non provvedono alla stipula del contratto di lavoro dopo l‘ingresso dello straniero o che utilizzano lavoratori senza contratto, un limite al numero di domande attivabili dal datore di lavoro in proporzione a fatturato, numero di addetti e settore di attività,

Per i lavoratori stagionali vi sarà possibilità stipulare, nel periodo di validità del nulla osta al lavoro, un nuovo contratto con lo stesso o con altro datore entro 60 giorni dalla scadenza del precedente contratto; ammessa anche possibilità di conversione, al di fuori delle quote, del permesso per lavoro stagionale in permesso per lavoro a tempo determinato o indeterminato.

Previsto il mantenimento dei canali di ingresso speciali per rifugiati. Previsto anche un un canale di ingresso sperimentale per l’anno 2025 per l’assistenza di grandi anziani e disabili, nel limite di 10.000 unità, attraverso le Agenzie per il lavoro, le organizzazioni datoriali firmatarie del CCNL del settore domestico e i professionisti dell’area giuridico-economica, con esclusione del silenzio assenso nell’esame delle relative domande di nulla osta al lavoro;

Il decreto riconosce inoltre il permesso di soggiorno per casi speciali in favore delle vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.