(Teleborsa) - "L'intelligenza artificiale (IA) potrà avere nel lungo periodo un impatto positivo sulla produttività e sulla crescita del PIL. Tuttavia, l'impatto non sarà lineare tra i settori, soprattutto nelle prime fasi. Le aziende che stanno già investendo pesantemente nelle tecnologie dell'IA sono quelle che con maggiore probabilità vedranno benefici sui ricavi e/o sulla redditività, ma alcune aspettative potranno essere deluse a causa di una maggiore e nuova pressione competitiva e dell'emergere di casi aziendali discutibili alla luce dei costi coinvolti". È quanto sostengono Vincet Mortier, Cio di Amundi, e Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute di Amundi.
"Per identificare queste aziende, utilizziamo un framework che le classifica in quattro tipologie di IA: fornitori di tecnologia, abilitatori tecnologici, utilizzatori e innovatori – hanno spiegato –. I fornitori di tecnologia IA (ad esempio le aziende di semiconduttori) sono i primi vincitori, ben posizionati per sfruttare la forte domanda di IA, mentre gli abilitatori di tecnologia IA (ad esempio gli hyperscaler/cloud provider, data center) sono forti investitori in intelligenza artificiale, dato che acquistano la maggior parte delle unità di elaborazione grafica (GPU) IA all'avanguardia".
"A nostro avviso, è più probabile che i futuri vincitori si trovino tra le aziende che già godono di un vantaggio competitivo – hanno sottolineato i due dirigenti di Amundi –. Mettiamo in evidenza i settori che potrebbero registrare un impatto significativo dell'IA al di là degli abilitatori tecnologici e dei relativi fornitori, come i settori del software e dei servizi, dei media e dell'intrattenimento, dei servizi commerciali e professionali e dell'industria".
"La nostra attenzione si concentra anche sui settori in cui l'IA avrà un ruolo significativo, ma l’esito sul lungo periodo in termini di crescita e margini è incerto. Tra questi vi sono il settore finanziario, che è un early-adopter, e quello sanitario, che sta già investendo notevoli capitali nell'IA", hanno concluso.