(Teleborsa) - Calano le preoccupazioni sull'aumento di inflazione ma aumentano quelle relative alla debolezza del ciclo economico. Secondo Generali Asset Management, gli obiettivi sul contenimento dell'aumento dei prezzi delle banche centrali si stanno concretizzando mentre i segnali provenienti dagli indicatori macroeconomici fanno crescere i timori che le politiche monetarie restrittive potrebbero frenare la crescita in modo più severo del previsto.

C'è stata comunque la reazione delle banche centrali che hanno riconosciuto la necessità di una posizione monetaria più morbida per sostenere la crescita. "Nella riunione di settembre, la BCE ha soddisfatto le aspettative del mercato con un taglio dei tassi di 25 punti base, mentre la FED ha iniziato il suo ciclo di riduzione dei tassi in modo più aggressivo con un taglio di 50 punti base – ha sottolineato Antonio Cavarero, head of investments presso Generali Asset Management –. La reazione del mercato obbligazionario e azionario riflette poca sorpresa, e la mossa della FED potrebbe influenzare un taglio dei tassi nella zona euro, in precedenza inatteso, nel mese di ottobre".

Anche la mossa della banca centrale cinese di tagliare i tassi di 30 punti base va in quella direzione "ma le politiche monetarie sono ancora percepite come insufficienti per contrastare le pressioni deflazionistiche e la debolezza economica, limitando la piena ripresa della domanda di petrolio e contribuendo al calo dei prezzi delle materie prime", ha sottolineato l'economista. "Tuttavia, l'ultimo stimolo fiscale annunciato dal governo cinese potrebbe aiutare a stabilizzare il mercato immobiliare e a stimolare i consumi, il che a sua volta potrebbe favorire la crescita economica", ha aggiunto.

Sullo sfondo restano le elezioni presidenziale negli Stati Uniti e la crescente incertezza che potrebbe caratterizzare gli ultimi giorni di campagna elettorale. "E, potenzialmente, anche oltre", ha suggerito Cavarero. Per questo l'indicazione di Generali Asset Management è di "un approccio cauto ma costruttivo".

Titoli di Stato. "I mercati dei tassi incorporano già un importante ciclo di allentamento, con 6 e 8 tagli dei tassi rispettivamente previsti nella zona euro e negli Stati Uniti per i prossimi 12 mesi. Sebbene ciò esponga gli investitori a possibili delusioni a breve termine, il profilo di inflazione favorevole e un ciclo economico in fase di ammorbidimento dovrebbero supportare nel medio termine sia i titoli di Stato, in particolare le scadenze intermedie, sia il credito investment grade in Europa e negli Stati Uniti".

Azionario. In questo caso l'analista afferma che "le prospettive a breve termine appaiono più impegnative, in particolare in Europa, poiché il rallentamento della Cina ha colpito settori chiave come i beni di lusso e l'automotive. Tuttavia, questi settori potrebbero vedere un miglioramento dei loro fondamentali se le politiche monetarie e fiscali cinesi si dimostreranno efficaci. Al contrario, le azioni statunitensi, supportate da un ambiente economico più solido, tendono a godere di una positiva azione dei prezzi nelle settimane successive a un'elezione presidenziale, poiché l'incertezza politica viene risolta. Nonostante le incertezze a breve termine, esistono opportunità selettive per gli investitori disposti a navigare in questa volatilità. Una strategia bilanciata e flessibile, focalizzata su asset di qualità, sarà fondamentale per gestire con successo questo ambiente".