(Teleborsa) - "Nel mese di agosto si è registrata una contrazione delle vendite nell’area extra UE pari a -7,4% che ha portato il periodo tra gennaio-agosto a segnare un leggero aumento del +0,8% (dopo un gennaio-luglio 2024 a +1,8%), rispetto allo stesso periodo del 2023. Occorre però notare che le vendite estere del mese di agosto 2023 erano state segnate da commesse relative alla cantieristica navale verso gli Stati Uniti e al netto di questi movimenti la flessione tendenziale dell’export di agosto 2024, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, si riduce considerevolmente registrando un più contenuto -1,8%. In forte crescita il saldo commerciale che ha raggiunto quota 40 miliardi, quasi il doppio rispetto ai 15 miliardi in più di gennaio-agosto 2023". Così il Presidente di ICE Agenzia, Matteo Zoppas, in merito ai dati export extra-Ue di agosto 2024 diffusi oggi dall’Istat.



"Ciò che resta fermamente uguale, con il passare dei mesi, è la strutturale fluttuazione dei mercati e delle dinamiche commerciali globali che non permette di fare previsioni certe a medio-lungo termine. A livello di settori produttivi, l’incremento dell’export extra-Ue di agosto 2024 rispetto a luglio è dovuto alle maggiori vendite di beni di consumo durevoli (+12,7%) e non durevoli (+5,8%), mentre diminuiscono le esportazioni di energia (-9,0%), beni strumentali (-2,8%) e beni intermedi (-2,5%). Rispetto ad agosto 2023, invece, a contribuire alla flessione sono le minori vendite di energia (-38,0%) e beni strumentali (-21,8%), mentre crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+24,9%) e non durevoli (+3,5%) e di beni intermedi (+1,1%)".


"A livello di Paesi ad agosto 2024 (rispetto ad agosto 2023) pesa, come detto, il calo dell’export verso gli Stati Uniti (-23,1%) causato dalle commesse della cantieristica; in diminuzione anche le vendite verso Cina (-7,6%), Giappone (-7,0%) e Regno Unito (-5,6%). Sempre su base annua crescono invece le esportazioni verso Turchia (+17,2%), paesi ASEAN (+10,2%) e paesi OPEC (+9,4%).

In questo quadro, il fatto che l’Italia sia stato l’unico paese che, in un momento in cui il mercato mondiale sta rallentando, abbia aumentando il proprio export, confermando il superamento del Giappone e diventando il quarto esportatore al mondo è un segnale della forza delle nostre imprese e dell’alto valore aggiunto dei prodotti made in Italy".



"Certamente la situazione geopolitica con le tensioni e i conflitti bellici in corso, che in queste ultime ore si stanno ulteriormente aggravando, rende il contesto ancora più incerto con possibili ricadute anche sugli scambi commerciali, così come l’avvicinarsi delle elezioni in USA che hanno messo in stand-by la domanda e i consumi in uno dei nostri principali mercati di riferimento".