(Teleborsa) - ILPRA, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore del packaging, ha chiuso il primo semestre del 2024 con ricavi pari a 26,8 milioni di euro, in riduzione del 7,0% rispetto al 30 giugno 2023. L'EBITDA è pari a 5,9 milioni di euro, invariato rispetto al 30 giugno 2023, con una marginalità operativa che si attesta al 22,1% (20,6% 30 giugno 2023). L'Utile Netto si attesta a 2,2 milioni di euro, in riduzione del 30,5%, mentre l'Utile Netto di pertinenza del Gruppo è pari a 1,8 milioni di euro (2,5 milioni al 30 giugno 2023).

"Il primo semestre si è chiuso con risultati più che soddisfacenti, evidenziando una situazione pressoché stabile per quanto riguarda i ricavi e il mantenimento di una buona redditività operativa (22,1% rispetto al 20,6% del primo semestre 2023), frutto di una migliore politica di vendita e di un miglioramento del cost controlling - ha commentato l'AD Maurizio Bertocco - L'EBIT subisce una flessione legata a maggiori ammortamenti da immobilizzazioni immateriali, in particolare per la riserva di consolidamento generata dalle operazioni di M&A effettuate nel 2023. L'incremento dei costi dei servizi e del personale è la naturale conseguenza della strutturazione del Gruppo e delle aziende ad esso appartenenti nel suo processo di crescita dimensionale, funzionale ad affrontare con tranquillità le sfide del prossimo futuro".

"Pienamente sotto controllo anche l'incremento dell'indebitamento finanziario netto, tipico del periodo infrannuale e generato dalla strategia di incremento del magazzino per competere in termini di time to market - ha aggiunto - Le attese per la seconda parte del 2024 e per il 2025 sono positive, confortate sia dai dati UCIMA relativi alla raccolta ordini per il mercato italiano e internazionale, sia dalla recente adozione del Decreto Attuativo della Industria 5.0".

L'Indebitamento Finanziario Netto è pari a 19,6 milioni (15,5 milioni al 31 dicembre 2023), con disponibilità liquide per 12,9 milioni (15,2 milioni al 31 dicembre 2023). La variazione è legata all'accensione di nuovi finanziamenti bancari per finanziare l'incremento di magazzino (ciclicamente sempre più rilevante alla chiusura del semestre rispetto al fine anno).