(Teleborsa) - Donne ed educazione finanziaria è un binomio ancora in fase di costruzione. Lo dicono i numeri: In Italia, il 22% delle donne si trova in condizioni di dipendenza finanziaria e il 29,4% dichiara di non avere nessuna fonte di reddito rispetto al 12,1% degli uomini: sono solo alcuni dei preoccupanti dati emersi oggi a Roma, presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica, nel corso della conferenza “Le sfide dell’empowerment finanziario femminile”.

L’incontro ha sottolineato l’emergenza del divario di genere nell’alfabetizzazione finanziaria, di cui si parla troppo poco, ma che riguarda da vicino lo sviluppo socio-economico dell’intero Paese. “Parlare di sviluppo delle competenze finanziarie significa entrare nella sfera della libertà personale e dell’autonomia. Promesse e piani strategici di sviluppo che restano sulla carta non sono più sufficienti, abbiamo oggi bisogno di azioni concrete, di progetti che possano aprire percorsi effettivi di cambiamento”, ha dichiarato Alessia Salmaso, Co-Founder e Presidente di Side by Side, a seguito dei saluti istituzionali di Licia Ronzulli, Vice Presidente del Senato.

La conferenza, con il patrocinio di RAI Per la Sostenibilità ESG, Inclusione Donna, No Women No Panel per l’equilibrio di genere nel dibattito pubblico, Global Thinking Foundation e il supporto di Gruppo De Vizia Sanità, ha dato spazio a una pluralità di testimonianze e punti di vista, presentati da personalità di spicco dell’economia, delle istituzioni e del mondo dello sport.


Fiona May, leggenda dell’atletica mondiale e ambasciatrice di Side by Side, ha condiviso la sua personale esperienza di crescita nella gestione delle risorse finanziarie. “Spesso le nuove generazioni non ricevono nessun insegnamento specifico su questo tema e c’è sempre un po’ di confusione in merito. È invece importante che ragazzi e ragazze capiscano cosa significhi gestire il denaro, perché è una parte fondamentale della loro vita. Io sono stata fortunata, perché, sin dalla giovane età, i miei genitori mi hanno insegnato ad aprire il conto corrente e a usare il budgeting come modo di spendere e anche di risparmiare”.

L’educazione è infatti la chiave di volta per affrontare la questione: Alessandra Staderini, Vice Capo Servizio Educazione finanziaria di Banca d’Italia, presentando i risultati dell’ultima indagine PISA-OCSE sulle competenze finanziarie degli studenti di 15 anni, ha rivelato un aumento del divario di genere in Italia nell’arco di 10 anni. Nel 2012, infatti, i ragazzi superavano le ragazze per alfabetizzazione finanziaria di 8 punti, contro i 20 punti registrati nel 2022.

Secondo Claudia Segre e Martina Rogato, Co-chair di Women7, una maggiore cultura finanziaria a partire dalle Scuole si traduce in maggiore connessione, inclusione e opportunità di scelta, in grado di garantire più libertà e pieno riconoscimento di diritti civili. “I meriti dell'inclusione finanziaria sono fortemente radicati nell'empowerment. Mettendo in grado le donne e le ragazze di coltivare competenze digitali e finanziarie per implementare l’accesso al lavoro, la loro autodeterminazione e indipendenza economica può essere un potente agente per una crescita forte e inclusiva e una forma di tutela cruciale per evitare di subire situazioni di violenza, soprattutto economica e psicologica”.

In Italia il tasso di occupazione femminile è il più basso in Europa. Le donne italiane non lavorano e, quando lo fanno, vengono strutturalmente pagate meno degli uomini. L’Osservatorio INPS sui dipendenti del settore privato sottolinea un divario tra uomini e donne di circa € 8.000 nella retribuzione annua. Anche nella richiesta di prestiti esiste un gender gap: uno studio dell’Osservatorio Fintech Bravo evidenzia che in Italia le donne contraggono meno debiti finanziari e di importi più bassi rispetto agli uomini, la quale origine è da ricercare negli stipendi mediamente inferiori e in una maggiore difficoltà di accesso al credito.

Secondo Azzurra Rinaldi, economista, divulgatrice e docente di economia politica presso l’Università Unitelma Sapienza di Roma, “parlare di soldi è molto più di una questione economica, bensì un atto di emancipazione che apre le porte al potere personale e all'indipendenza”.

Le fa eco Maurizio Mosca, esperto di gender mainstreaming. “La questione relativa ai divari ed alle diseguaglianze di genere riguarda non solo la dimensione etica delle politiche pubbliche ma attiene al potenziale delle stesse in termini di crescita e sviluppo. L’impatto atteso delle stesse deve, quindi, garantire che crescita e sviluppo possano essere sostenibili, cioè rendere i progressi strutturali e irreversibili, intersezionali, cioè essere in grado di sviluppare una visione sistemica di cambiamento. Avere una Strategia Nazionale per la Parità di Genere è il presupposto fondamentale per abilitare questo scenario”.

La scarsa conoscenza finanziaria è un problema che riguarda 7 donne su 10: non sanno come gestire al meglio il proprio denaro e non sanno fare un uso consapevole degli strumenti finanziari. Allo stesso tempo, 7 donne su 10 riconoscono nella propria indipendenza economica l’obiettivo principale delle loro vite. “L'educazione finanziaria delle donne è una priorità per un futuro inclusivo”, conclude Alessia Salmaso. “Come Side by Side abbiamo fortemente voluto questo incontro e momento di confronto: gli interventi hanno evidenziato una strada che tutta la società deve iniziare a perseguire con convinzione, perché è chiaro che non sia più possibile parlare di pari opportunità senza parlare di competenze finanziarie”.