(Teleborsa) - “Dobbiamo mettere in condizione il sistema produttivo italiano di competere col resto d’Europa. Con l’Energy release abbiamo fatto la scelta di dare una risposta a quasi quattromila imprese più energivore che hanno una concorrenza internazionale e che altrimenti non potrebbero reggere”. Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo nella sede di Confindustria a un incontro di approfondimento dedicato alla misura “Energy Release 2.0”, contenuta nel decreto 181 del 2023, che promuove gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile nei settori a forte consumo di energia elettrica.

Hanno partecipato al confronto il delegato del Presidente di Confindustria per l’Energia Aurelio Regina, lo Special Advisor per l’Autonomia Strategica UE, il Piano Mattei e la Competitività di Confindustria Antonio Gozzi, il Capo Dipartimento del Ministero Federico Boschi, i Direttori Generali del MASE Alessandro Noce (Mercati e Infrastrutture Energetiche) e Andrea Maria Felici (Domanda ed Efficienza energetica), il Presidente del Gestore dei Servizi Energetici Paolo Arrigoni e l’Amministratore delegato Vinicio Mosè Vigilante, il Responsabile Affari Regolatori del GSE Davide Valenzano.

La norma, ha ricordato il ministro, “va nell’indirizzo di alimentare le rinnovabili ragionando su un modello di flessibilità notevole, che permetta di superare la difficoltà che c’è nel reperimento di aree, usando anche quelle a distanza autorizzate”. “Dobbiamo porci – ha detto Pichetto – anche obiettivi in avanti, dare soluzioni per il futuro e su questo ho apprezzato la posizione netta di Confindustria per il nucleare. C’è una base di conoscenza notevole, conservata in università e centri di ricerca. Sarà presentata nei prossimi mesi la proposta di nuovo quadro giuridico e confido - ha concluso - entro il 2025 nella norma primaria da parte del Parlamento”.