(Teleborsa) - Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio europeo sull’indebitamento condotto da Bravo, fintech specializzata nella gestione e liquidazione dei debiti privati, il debito medio degli italiani nel 2024 ha superato i 29mila euro per persona, con un aumento del 13,6% negli ultimi quattro anni. Questo valore si pone ben al di sopra della media registrata in altri Paesi come Spagna e Portogallo, dove il debito medio pro capite si attesta rispettivamente a circa 17mila euro e poco oltre i 20mila euro.

Tuttavia, il Portogallo risulta essere il Paese con il maggior numero di debiti per persona, con una media di 4,3 debiti pro capite, rispetto ai 3,6 della Spagna e ai 2,5 dell’Italia, dove pur avendo meno debiti, i cittadini tendono a contrarre passività di importo superiore. Questo scenario riflette una diversa dinamica di indebitamento: in Italia prevalgono i prestiti personali di importo più elevato, mentre in Spagna è il microcredito a caratterizzare il mercato, portando i cittadini a contrarre un numero maggiore di debiti, ma di entità inferiore.

"Attraverso l'Osservatorio sull'indebitamento abbiamo analizzato lo stato del debito personale in Italia e negli altri Paesi europei in cui operiamo. L’analisi ha evidenziato differenze significative che dimostrano come l'Italia mostri oggi caratteristiche economiche e sociali diverse rispetto a Spagna e Portogallo, con conseguenti variazioni nei modelli di indebitamento", dichiara Daniel Martinez, Co-Country Manager di Bravo in Italia. "Ad esempio, osserviamo che gli italiani tendono a contrarre meno debiti, ma di importo più elevato. Ciò potrebbe dipendere dal fatto che in Italia i prestiti personali non finalizzati rappresentano una delle principali forme di indebitamento, mentre in Spagna prevale il microcredito, portando i cittadini a contrarre un numero maggiore di debiti, ma di importo inferiore".

L’analisi evidenzia anche differenze significative legate al genere e all’età dei debitori. In Italia, la maggior parte delle persone indebitate è di sesso maschile (67,9%), segnando una disparità rispetto alle donne (32,1%), mentre in Portogallo sono le donne a rappresentare la maggioranza dei debitori (56,3%). In Spagna, la differenza tra i sessi è meno marcata, con il 55,4% di debitori uomini e il 44,6% donne.

In termini generazionali, il debito risulta maggiormente concentrato nella fascia di età compresa tra i 50 e i 55 anni in Italia, mentre in Spagna e Portogallo l’età media dei debitori si attesta intorno ai 46 anni. Questi dati riflettono una maggiore esposizione finanziaria delle persone di mezza età, che spesso contraggono debiti per far fronte a spese familiari o personali importanti.

Nel 2024, il debito medio in Italia ha mostrato una certa stabilità, oscillando tra 27.987 e 29.948 euro a persona. Il mese con il debito più elevato è stato aprile, mentre il livello minimo è stato raggiunto a giugno. A confronto, in Spagna il picco è stato registrato a febbraio con 18.076 euro, mentre il minimo a giugno con 16.895 euro. In Portogallo, il debito più alto è stato raggiunto a marzo (21.804 euro), mentre il più basso a febbraio (17.418 euro).

Il rapporto dell’Osservatorio europeo di Bravo esamina inoltre l’evoluzione dell’indebitamento dal 2021 al 2024. Durante questo periodo, in Spagna si è registrata una costante riduzione del numero medio di debiti per persona, passando da 4,7 nel 2021 a 3,6 nel 2024, con una riduzione complessiva del 23,4%. Questo calo suggerisce un miglioramento nella gestione del debito o un aumento del reddito disponibile. Al contrario, in Portogallo il numero medio di debiti è cresciuto progressivamente da 4 a 4,5 debiti per persona, indicando un aumento dell’esposizione finanziaria delle famiglie. In Italia, il numero medio di debiti è aumentato moderatamente, passando da 2,2 nel 2021 a 2,5 nel 2024, mantenendosi su livelli comunque inferiori rispetto a Spagna e Portogallo.

Per quanto riguarda la distribuzione di genere, in Spagna la percentuale di uomini indebitati è cresciuta leggermente dal 53,5% del 2021 al 55,4% del 2024, con una parallela crescita delle donne indebitate al 44,6%. In Italia, invece, il divario è più netto: la percentuale di uomini indebitati è passata dal 61,1% del 2021 al 67,9% del 2024, mentre quella delle donne è scesa dal 38,9% al 32,1%, suggerendo una maggiore propensione maschile all'indebitamento, probabilmente legata a un reddito medio più elevato. In Portogallo, la situazione è diversa: le donne rappresentano ancora la maggioranza dei debitori, sebbene la percentuale sia scesa dal picco del 62% nel 2022 al 56,3% nel 2024.












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