(Teleborsa) - Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha fatto sapere che sono giunte quindici manifestazioni d’interesse per partecipare alla gara che definirà il nuovo proprietario dell’Ilva. Si è chiusa la prima fase del bando di gara per riassegnare il complesso delle acciaierie: alcuni si sono detti interessati per l’intero asset produttivo e altre solo per alcune parti. Resta ancora in piedi quindi l'ipotesi di una vendita “spezzatino” che potrebbe coinvolgere anche i gruppi italiani, a iniziare da Marcegaglia e Arvedi.

"Inizia una fase in cui queste aziende potranno accedere a ulteriori informazioni sulla base delle quali costruire i loro piani industriali, finanziari, ambientali e occupazionali. E nel contempo, ove ci fossero altri interessati potrebbero comunque farlo in cordata con questi. E comunque è sempre possibile che altri accedano ad una manifestazione di interesse", ha spiegato il ministro Urso. "Penso che nei prossimi mesi definiranno piano industriali tra loro concorrenziali e noi sceglieremo quello che sarà migliore per garantire il rilancio della siderurgia nazionale e il percorso green del sito dell’ex Ilva che noi pensiamo possa diventare il più grande sito siderurgico green d’Europa", ha aggiunto.

"Apprendiamo dal Ministro Urso che sono 15 le manifestazioni di interesse per l’acquisto dell’ex Ilva, la maggior parte solo per alcuni stabilimenti del Gruppo – ha dichiarato Rocco Palombella, Segretario generale Uilm –. Rimaniamo convinti che ogni stabilimento abbia bisogno e sia legato agli altri e una vendita a pezzi significherebbe rendere vulnerabili tutti i siti, decretandone la chiusura, a partire da Taranto. Sarebbe una prospettiva insostenibile".

"Inoltre – ha aggiunto il sindacalista –, ribadiamo la necessità di una presenza di garanzia dello Stato nella nuova società. Al Ministro Urso vogliamo ricordare che senza la lotta coraggiosa, solitaria e senza sosta contro tutto e tutti portata avanti dai lavoratori, mentre regnava una confusione totale in un Governo che non decideva, la vertenza dell’ex Ilva si sarebbe conclusa tragicamente, con la chiusura di tutti i siti dell’ex Ilva. Ministro Urso riconosca l’importanza fondamentale delle battaglie di migliaia di persone che non hanno mai smesso di lottare per difendere l’ambiente, il lavoro e il futuro industriale di Taranto e di tutti gli stabilimenti italiani".

"Ora vogliamo conoscere nel dettaglio i progetti occupazionali, ambientali e industriali che verranno presentati. Le nostre priorità indissolubili restano ambiente, tutela occupazionale non a tempo, come previsto nel bando, per tutti i lavoratori diretti, dell’appalto e in Ilva AS e produzione ecosostenibile", ha concluso.