(Teleborsa) - È stato presentato questa mattina, nel corso del Forum ACADI 2024 che si è svolto nella sede romana della Confcommercio, il Bilancio di sostenibilità del comparto del gioco pubblico. Dal Bilancio di sostenibilità viene fuori un profilo articolato del peso economico e sociale di tutto il comparto. Nel 2023 le concessioni di giochi pubblici complessivamente attive sono state oltre 500, delle quali oltre 400 nei giochi distribuiti nei punti vendita specializzati o generalisti.

Dalla lettura del documento, che tra l’altro segue un severo percorso per giungere all’asseverazione, emergono la natura strategica del settore per il Paese: 11,8 miliardi di valore aggiunto complessivo, 0,61% del Pil, 12 miliardi di gettito erariale specifico, 150 mila lavoratori occupati e migliaia di aziende. Questi sono i punti fermi della reputazione del settore.

Sono circa 60.000 le aziende di filiera oltre 85.000 punti vendita di cui più di 10.000 i punti specializzati e oltre 75.000 rete generalista (bar, esercizi pubblici, tabaccherie). Il contributo erariale dalle attività dal comparto del gioco è stato pari a 8.4 miliardi di euro nel 2021, in crescita rispetto ai 7.2 miliardi di euro del 2020 (Dati ADM). Nel 2022 (primo esercizio di pieno recupero dopo la crisi pandemica del retail) abbiamo circa 11.2 miliardi di euro. Per il 2023 la stima è di ben 12,0 miliardi di euro.

Il peso delle entrate erariali provenienti dalla rete "fisica" (retail) è il 90%; in esso la rete "generalista" (che offre i giochi numerici, le lotterie e gli apparecchi AWP a piccola vincita) incide oltre il 61%, mentre quella delle sale specializzate circa il 29%. Il gioco online contribuisce per il 10%. Infine, è stata valutata l’occupazione complessiva generata dalle imprese che si occupano di gioco pubblico. Il totale è stimato in circa 150.000 occupati (FTE).

A sintetizzare il contenuto del documento di quasi 100 pagine è stato Geronimo Cardia, presidente di ACADI, l’Associazione che riunisce i concessionari dei giochi pubblici. "L’idea innovativa di un Bilancio di Sostenibilità annuale riferito non ad un’azienda singola ma ad un intero Comparto, che peraltro per lo Stato distribuisce prodotti così delicati per gli utenti, consente di misurare per un intero settore non solo l’impatto ESG, con i criteri internazionali GRI, ma anche effettivi ruoli, responsabilità e prospettive dei diversi sottocomparti che compongono l’intera offerta di gioco. Tra il 2018 e il 2023, la spesa degli utenti è aumentata da 18,9 a 20,9 miliardi e le entrate erariali da 10,7 a 12 miliardi. Non sempre l’opinione pubblica coglie fenomeni come il calo della spesa degli utenti per gli apparecchi AWP e VLT (da 10,3 a 8,5 miliardi) ed il relativo calo di apporto in termini di gettito per il relativo prelievo (da 10,3 a 8,5 miliardi)", ha concluso Cardia.

Nel corso della mattinata sono intervenuti diversi esponenti politici e i vertici delle altre associazioni di categoria che aderiscono a Confcommercio: STS, il Sindacato dei totoricevitori che aderisce alla Federazione tabaccai, EGP, gli esercenti pubblici aderenti alla Fipe che distribuiscono gioco pubblico, e SAPAR, l’associazione storica degli esercenti di gioco legale.

A sottolineare l’importanza di questo settore anche il vicepresidente aggiunto della Corte dei conti, Tommaso Miele: "La via maestra per il riordino del settore è quella che garantisce quanto più possibile la sostenibilità. Vanno quindi coniugati gli interessi economici del settore con la legalità, la sicurezza, la trasparenza del settore. Mettere a rischio le imprese che operano sul territorio non significa solo mettere in crisi un settore economico ma anche colpire un presidio contro l’illegalità".