(Teleborsa) - Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è intervenuto in Aula al Senato per rispondere all'interpellanza sull’impatto economico della riforma dell’autonomia differenziata, assicurando che non ci saranno ripercussioni negative sui conti pubblici. "La normativa vigente salvaguarda l'assenza di ricadute negative per la finanza pubblica derivanti dall'autonomia differenziata", ha affermato Giorgetti, sottolineando come il principio di responsabilità possa migliorare l'efficienza delle amministrazioni locali e, di conseguenza, generare risparmi di spesa.

Giorgetti ha poi spiegato che la riforma introduce un nuovo modo di intendere il federalismo, basato sulla responsabilità e sull'efficienza, piuttosto che su un aumento delle spese. "Parto da un approccio completamente diverso rispetto al suo – ha dichiarato rivolgendosi al capogruppo del Partito Democratico, Francesco Boccia – per lei il federalismo è sinonimo di maggiore spesa, per me rappresenta l'introduzione del principio di responsabilità a ogni livello, e dunque porta con sé efficienza e risparmio". Accanto a Giorgetti, presente anche il ministro per gli Affari regionali e l’Autonomia, Roberto Calderoli, promotore della riforma.

Nel suo intervento, Giorgetti ha anche riconosciuto le esigenze specifiche delle regioni meridionali, sostenendo che l'autonomia differenziata potrebbe rappresentare un'opportunità per migliorare i servizi pubblici in settori cruciali come sanità e istruzione. "Condivido che le regioni del Mezzogiorno abbiano bisogno di più scuola e più sanità, ma soprattutto di una scuola e una sanità di qualità. Forse l'autonomia differenziata potrà garantirlo", ha aggiunto, ponendo l'accento sull'importanza di assicurare che l'autonomia vada a beneficio di tutto il Paese, senza lasciare indietro le aree più svantaggiate.

Durante la seduta, Boccia ha espresso forti perplessità sulla sostenibilità economica della riforma e sulle sue implicazioni per l'unità del Paese. "Giorgetti ci ha detto una verità e una bugia", ha commentato Boccia. "La verità è che non ci sono risorse sufficienti per attuare l'autonomia differenziata, mentre la bugia è che questa non avrà impatti sui conti dello Stato. Il decreto di Calderoli rischia di trasformare l'Italia in 20 piccoli staterelli".

Boccia ha poi sottolineato che il Paese si trova già in una situazione di infrazione con l'Unione Europea, e che il piano settennale concordato con Bruxelles non include l'attuazione dell’autonomia differenziata. Inoltre, ha criticato la gestione delle materie non legate ai LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), affermando che senza risorse aggiuntive non sarà possibile trasferirle alle Regioni.

Anche la questione specifica della richiesta di autonomia del Veneto su alcune materie, è stata affrontata da Giorgetti, ribadendo che il trasferimento di competenze avverrà solo nei limiti delle risorse già stanziate. "Sulla base delle richieste avanzate dalla Regione Veneto, il percorso prevede una ricognizione delle risorse strumentali correlate, ed è da escludere che ulteriori richieste possano destabilizzare la finanza pubblica, grazie al vincolo legislativo che impone il trasferimento delle materie nei limiti delle risorse finanziarie già destinate", ha spiegato il ministro.

Giorgetti ha quindi ribadito che il governo è impegnato a garantire che l'autonomia differenziata venga attuata senza creare squilibri finanziari tra le regioni, mantenendo la stabilità dei conti pubblici e tutelando il principio di equità tra le diverse aree del Paese.