(Teleborsa) - Per continuare a suscitare l’interesse degli acquirenti internazionali, il Made in Italy di domani,dovrà da un lato mantenere un dialogo aperto con i territori, affinché il patrimonio di conoscenze e competenze ereditato non vada disperso, dall’altro dovrà puntare sulle nuove tecnologie abilitanti, a partire dal digitale, prestando attenzione all'intelligenza artificiale e alla manifattura additiva: di questo si è parlato oggi a Roma dove, presso il Museo dell'Ara Pacis, si è tenuta “L’innovazione in cammino. Costruiamo, tappa dopo tappa, il Made in Italy di domani”, la prima tappa del Roadshow di MICS - Made in Italy Circolare e Sostenibile, Partenariato Esteso finanziato dal MUR (Ministero dell'Università e della Ricerca).

Il dibattito - spiega la nota - ha visto emergere l’importanza di creare un’Italia proiettata verso il futuro, consapevole della necessità di progredire sotto il profilo tecnologico per mantenere la propria forza attrattiva nei confronti del mercato globale.

All’evento di Roma, Istituzioni, associazioni di categoria, imprese, organismi di ricerca e università hanno quindi messo a fattor comune il proprio patrimonio di conoscenze, confrontandosi sui temi centrali dello sviluppo e in particolare sui settori d’interesse del Partenariato: abbigliamento, arredamento e automazione meccanica (che, con il loro indotto, generano circa il 50% del valore della produzione nazionale, secondo dati Istat). È stata inoltre sottolineata l’importanza di creare un ambiente di ricerca pubblico- privato che sia condiviso, autosufficiente, auto-rigenerativo, affidabile, sicuro e sostenibile, dalla progettazione alla produzione, in linea con la struttura e con gli obiettivi di MICS.


"Il futuro del Made in Italy risiede nell'innovazione e nella tecnologia, elementi chiave per mantenere la nostra competitività a livello globale. Questo implica che il Made in Italy non può essere solo un'icona estetica, ma deve affermarsi con prodotti ad alto contenuto
tecnologico, per rispondere alle nuove richieste del mercato.” – ha commentato Marco Taisch, Presidente di MICS.

L’Italia, Paese esportatore, deve infatti rapportarsi ad acquirenti internazionali dotati di una capacità d’acquisto superiore al passato; acquirenti che ricercano non solo la qualità che contraddistingue da sempre il Made in Italy, ma che desiderano beni e servizi caratterizzati
da tecnologie avanzate. É in questo contesto che si inserisce MICS, il quale, con l’assegnazione di circa 21.5 milioni di euro a imprese, organismi di ricerca e università di tutta Italia, mira a stimolare la ricerca e l’innovazione nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare. MICS, infatti, attraverso due recenti bandi a cascata, destinati rispettivamente agli organismi di ricerca e alle imprese, ha avviato 59 progetti a spiccato contenuto tecnologico-scientifico, che si sommano ai 77 già attivi nell’ambito del Partenariato, ai quali lavorano oltre 900 persone ad alta qualificazione professionale.

“MICS è un’iniziativa che incarna lo spirito di collaborazione che deve caratterizzare il Made in Italy. È un esempio eccellente di come la collaborazione sia l’elemento indispensabile a rafforzare i pilastri del nostro manifatturiero. Nell’attuale fase di grandi cambiamenti, a partire dai nuovi assetti comunitari che si delineeranno nei prossimi mesi, è essenziale avviare una riflessione sul Green Deal e sulle vie idonee a perseguire i giusti obiettivi della transizione ambientale, evitando tuttavia il disaccoppiamento da quelli di politica industriale” – ha commentato Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del Made in Italy.

"Stiamo passando da un'economia di prodotto a un'economia di processo, in cui il dato è centrale. MICS è ciò che stavamo cercando: mette in contatto mondi, informazioni, competenze", sottolinea Valentino Valentini, Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy

“Grazie ai progetti di MICS, che coinvolgono il mondo della ricerca e delle imprese, insieme, ci aspettiamo una netta progressione tecnologica, grazie non solo alle competenze dei nostri Partner, ma soprattutto per merito della condivisione di know-how: asset strategico da valorizzare.” - ha sottolineato Bianca Maria Colosimo, Presidente Comitato Tecnico-Scientifico di MICS.

“In MICS miriamo ad aumentare il livello di competitività del nostro Paese, puntando sulla nostra più importante risorsa: i talenti e la priorità è fare rete.” - ha concluso Elisa Negri, Coordinatrice Scientifica di MICS.

Dopo Roma, il Roadshow di MICS farà tappa anche a Napoli, Bari, Bergamo, Brescia, Torino, Bologna, Firenze, Palermo e di nuovo a Napoli e Bari, con possibilità di ampliamento ad altre città.