(Teleborsa) - Le coste e i mari italiani sono sempre più sotto assedio a causa delle illegalità ambientali. Il report "Mare Monstrum" 2024 di Legambiente evidenzia un quadro allarmante: in media, si registrano 8,4 illeciti per ogni chilometro di costa, con una violazione ogni 119 metri. Tra i crimini più diffusi spiccano l'illegalità nel ciclo del cemento, con oltre 10.000 reati (+11,2% rispetto al 2022), l'inquinamento marino e lo smaltimento illecito dei rifiuti (+59,3%), e la pesca illegale (+11,3%).

Un dato particolarmente preoccupante è l'aumento esponenziale delle violazioni legate alla nautica da diporto, con un incremento del 230% rispetto all'anno precedente. Il report è stato presentato alla vigilia del 14esimo anniversario della tragica morte di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, impegnato nella lotta contro le speculazioni e le illegalità ambientali.

Nel 2023, sono state denunciate 25.545 persone, un incremento del 43% rispetto al 2022. Parallelamente, anche l'azione repressiva ha mostrato segnali di miglioramento, con 204 arresti (+98,1%) e 4.026 sequestri (+22,8%). Tuttavia, un reato su due è concentrato nelle regioni a tradizionale presenza mafiosa, come Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, con una preoccupante concentrazione anche in Lazio e Toscana.

Legambiente ha proposto un pacchetto di dieci soluzioni per contrastare questi fenomeni, con particolare attenzione alla lotta all'abusivismo edilizio, alla depurazione delle acque, alla gestione dei rifiuti e alla pesca illegale. Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, ha sottolineato l'importanza di rafforzare il ruolo delle istituzioni locali e nazionali, mentre Enrico Fontana ha ribadito la necessità di un'azione più incisiva contro l'abusivismo edilizio, che continua a devastare le coste italiane.