(Teleborsa) - I dati previsionali dell'indagine PMI di luglio (condotta da S&P Global e Hamburg Commercial Bank) hanno registrato una quasi-stagnazione del settore privato dell'eurozona, che ha indicato un progressivo affievolimento della ripresa economica del blocco valutario. I nuovi ordini sono diminuiti per il secondo mese consecutivo e la fiducia è scesa ai minimi in sei mesi, ponendo fine alla sequenza mensile ininterrotta di assunzioni avutasi dall'inizio del 2024. Allo stesso tempo, il tasso di inflazione dei costi è accelerato, ma la debolezza della domanda ha spinto le aziende ad un minore aumento dei prezzi di vendita, il cui tasso di inflazione è infatti stato il più lento dallo scorso ottobre.
A causare la debolezza dell'eurozona è ancora una volta il settore manifatturiero. La produzione di luglio è crollata nettamente e al tasso maggiore dell'anno in corso. In tale contesto, l'aumento dell'attività del terziario ha evitato all'intero settore privato di finire in contrazione, tuttavia l'espansione dei servizi è stata solo modesta e la più debole da marzo.
L'indice destagionalizzato HCOB Flash PMI Composito della Produzione dell'eurozona, a luglio si è posizionato su 50,1 punti scendendo da 50,9 di giugno, mostrandosi quindi solo marginalmente superiore alla soglia di non cambiamento e registrando quindi quasi una stagnazione dell'attività del settore privato. Gli analisti si aspettavano 51,1 punti.
L'indice PMI manifatturiero è calato a 45,6 punti dai 45,8 precedenti, risultando inferiore ai 46 punti attesi dagli analisti. Scende anche il PMI dei servizi, che si attesta a 51,9 punti rispetto ai 52,8 punti precedenti e si confronta con i 52,9 punti attesi.
Le due economie principali della regione hanno continuato a frenare la prestazione dell'eurozona. Per la prima volta in quattro mesi, la produzione della Germania è scesa, mentre la Francia ha segnato il terzo mese consecutivo di contrazione dell'attività economica. Tali valori contrastano con la continua crescita registrata nel resto dell'eurozona, anche se l'ultimo incremento della produzione è stato il meno forte da gennaio.
"Siamo di fronte ad una pausa estiva? Secondo i dati dell'HCOB PMI Flash dell'Eurozona, sembra che l'economia a luglio si stia muovendo a malapena, ma oltre al fatto che stiamo analizzando valori destagionalizzati, osservando i due settori monitorati la situazione è peggiorata drasticamente nel settore manifatturiero in contrasto con la moderata crescita nel settore dei servizi - ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso Hamburg Commercial Bank - Le nostre previsioni sul PIL a brevissimo termine, tuttavia, lasciano intendere che una crescita durante il terzo trimestre è ancora possibile".
"È inquietante osservare con quale costanza le aziende del settore manifatturiero stiano mensilmente riducendo i loro livelli del personale, con un ritmo di decremento cambiato minimamente nel corso degli ultimi dieci mesi - ha aggiunto - Il calo generale degli organici ad un tasso più lento di quello della produzione suggerisce due cose: che le aziende sono un po' più caute nel ridurre i loro organici in quanto è ancora probabile uno scenario più positivo, e che la produttività del lavoro è al ribasso, fattore questo che non promette nulla di buono in una prospettiva di crescita. Di conseguenza, ad una possibile ripresa seguirà probabilmente un ritardo piuttosto elevato della crescita occupazionale".
Eurozona, indici PMI: a luglio si affievolisce sempre più la ripresa economica

24 luglio 2024 - 10.08