"Questa scarsa liquidità ha fatto sì che i corsi azionari e la valorizzazione delle società sia molto più bassa rispetto ai fondamentali - ha spiegato - Stiamo parlando di multipli significativamente a sconto rispetto alla media degli altri settori e soprattutto rispetto alla media di transazioni in società non quotate, effettuate da operatori di M&A o di private equity. Gli imprenditori reagiscono, continuano a investire e a crescere profittevolmente però, per fortuna".
Per invertire la rotta, serve "ogni forma di agevolazione, sia lato fiscale che lato fondo di fondi con un co-investitore pubblico insieme a investitori privati, sono tutti strumenti benefici che dovrebbero essere strutturali, accompagnati naturalmente al Bonus IPO, cioè il credito d'imposta che riduce del 50% i costo di IPO", ha detto D'Antonio.
"Ma per gli investitori - ha sottolineato l'esperto - è fondamentale avere la possibilità di raccogliere capitali con il supporto di un fondo di fondi pubblico, come avviene in altri paesi europei come la Francia, avere la possibilità di investire con dei risparmi fiscali anche significativi, e - per i grossi operatori istituzionali come fondi pensioni e casse di previdenza - avere una corsia preferenziale agevolativa da parte di una legge dello stato che consenta loro di investire nella small e mid cap, ma significativamente nelle PMI che sono il tessuto imprenditoriale del nostro paese".