(Teleborsa) - Il giornale compie 50 anni. Lo storico quotidiano fondato nel 1974 da Indro Montanelli, caratterizzatosi fin da subito per il suo approccio controcorrente e la sua attenzione ai temi di attualità più controversi e dibattuti, ha celebrato il traguardo del mezzo Secolo con la partecipazione di molti dei protagonisti del giornalismo e della politica italiana, prima fra tutti la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

"Credo che la scelta fatta da Indro Montanelli nel 1974 di far nascere una voce controcorrente, fu una scelta di estremo coraggio e non scontata", ha commentato la Premier, aggiungendo "non penso mai che chi compra un giornale lo fa perché
aderisce, necessariamente, al punto di vista di chi scrive. Credo che chi legge i giornali - e cerca di leggerne diversi - lo faccia soprattutto per avere un quadro più completo delle letture possibili e quindi questo è un servizio".

L'occasione è stata utile anche per commentare l'attualità, a cominciare dalle elezioni europee. "Leggo molto bene il risultato delle elezioni europee. Ribadisco quello che ho detto la sera stessa del voto, che per me è stato un risultato più importante di quello
delle elezioni politiche, perché è un voto diverso da quello del 2022, che poteva anche essere un voto di protesta, di aspettativa, di speranza. Dopo quasi 20 mesi di governo, in una situazione impossibile come quella che ci troviamo ad affrontare, con scelte spesso
difficili e coraggiose, il voto degli italiani diventa un voto di conferma, un voto più concreto, più meditato. Per me è stata una grande soddisfazione, proprio perché non è stato facile fare le scelte che abbiamo fatto in questi due anni. Sono estremamente fiera del risultato della maggioranza, non semplicemente di Fratelli d'Italia. Ho già fatto i miei complimenti ad Antonio Tajani e Matteo Salvini per il risultato della Lega e di Forza Italia. Dimostriamo ancora una volta che il centrodestra può crescere insieme".


A svolgere il ruolo del padrone di casa è stato ovviamente il direttore Alessandro Sallusti. "50 anni e non sentirli, - ha affermato i direttore del quotidiano - Non nel senso che non pesano, perché di battaglie ne sono state fatte tante, ma nel senso che i motivi per cui è nato questo giornale sono gli stessi che ci animano oggi e, quindi, è una sfida che viene rilanciata di continuo".

Molti sono stati saluti e contributi alla celebrazione del mondo della politica. "Il Giornale è un segnale di libertà, che io nel 1974 ho raccolto come un segnale di vita. - ha ricordato il Presidente del Senato Ignazio La Russa - Era un momento drammatico per chi non era allineato al pensiero dominante. Io ero fra quelli. Ero già da anni un dirigente di un certo peso nel mondo giovanile e quell'anno diventavo segretario provinciale del MSI. Il Giornale fu una boccata d'aria fresca".

"Evviva Il Giornale: altri 50 anni di vita a uno dei pezzi di giornalismo più importanti, più belli e più liberi d'Italia. Sono contento di essere qua e spero che la carta stampata viva a lungo", ha affermato il vicepremier e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

Anche Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia ha ricordato che sono "50 anni di storia del nostro paese, 50 anni che hanno raccontato momenti veramente importanti". "Il Giornale - ha sottolineato - è bello perché è nato in un momento particolare del nostro paese, ha saputo interpretare le sensazioni, gli umori di una parte della popolazione, ha avuto la capacità di rappresentare un certo pensiero e quindi dobbiamo ringraziarlo per aver tenuto duro in questa volontà di continuare a difendere anche il pensiero diverso da quello comune. Il compleanno di una testata giornalistica così importante è la testimonianza di un contributo alla libera informazione".