(Teleborsa) - Enel Finance International, società finanziaria controllata da Enel, ha lanciato un Sustainability-Linked Bond multi-tranche rivolto agli investitori istituzionali nei mercati USA e internazionali per un importo complessivo di 2 miliardi di dollari USA, equivalenti a circa 1,9 miliardi di euro. L'emissione, garantita da Enel, ha ricevuto richieste in esubero per circa 3 volte, totalizzando ordini complessivi per un importo pari a circa 5,6 miliardi di dollari USA.
Il ricavato dell'emissione sia utilizzato per finanziare l'ordinario fabbisogno del gruppo, incluso il rifinanziamento del debito in scadenza.
L'emissione è legata al raggiungimento dell'obiettivo di sostenibilità di Enel relativo alla riduzione dell'intensità delle emissioni di GHG Scope 1 relative alla produzione di energia elettrica.
"L'esito del collocamento sia in termini di domanda sia di costo di emissione ottenuto dimostra ancora una volta la fiducia degli investitori nella nostra strategia di sostenibilità finanziaria e ambientale nonché nel Sustainability-Linked Bond, uno strumento importante a supporto del raggiungimento degli obiettivi strategici di Enel, che mirano alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra lungo tutta la catena del valore, con la confermata ambizione di raggiungere zero emissioni entro il 2040 - ha commentato il CFO Stefano De Angelis - Proseguiremo con impegno il nostro percorso di creazione di valore di lungo periodo e di transizione energetica, attraverso investimenti in reti, energia rinnovabile e clienti finali".
L'emissione è strutturata nelle seguenti due tranche: 1.250 milioni di dollari USA a un tasso di interesse fisso del 5,125%, con data di regolamento fissata al 26 giugno 2024 e scadenza al 26 giugno 2029; 750 milioni di dollari USA a un tasso di interesse fisso del 5,500%, con data di regolamento fissata al 26 giugno 2024 e scadenza al 26 giugno 2034.
L'emissione, che ha una durata media di circa 7 anni, presenta un costo medio in euro di circa il 4%, in linea con il costo di raccolta sul mercato europeo.
L'operazione è stata supportata da un sindacato di banche, nell'ambito del quale hanno agito in qualità di joint-bookrunners: Barclays, BNP Paribas, Bank of America, Citigroup, Crédit Agricole, Goldman Sachs, HSBC, Intesa Sanpaolo, JPMorgan, Mizuho, Morgan Stanley, MUFG, Société Générale, SMBC e Wells Fargo.