L'Academy sarà promotrice della cultura Scientifica con l'obiettivo di favorire una sinergia multidisciplinare a livello industriale, istituzionale e accademico. "Si occuperà sicuramente – sottolinea Irene Gionfriddo, della Segretaria generale dell'Academy – di formazione interna ed esterna, ossia una formazione rivolta sicuramente a tutti i dipendenti del gruppo Ferrovia dello Stato italiane ma anche una formazione rivolta ai mestieri ferroviari e quindi a tutti i lavori tecnici nel settore delle Infrastrutture e non solo. Una formazione che si rivolgerà anche alle categorie più specializzate attraverso accordi che faremo con le diverse università d'Italia e anche all'estero. Ovviamente organizzeremo anche Master specializzanti e specifici su determinati settori ingegneristici, tecnici, giuridico-economici. Sicuramente un'attenzione particolare verrà posta verso nuovi sistemi tecnologici, quindi su sistemi innovativi di tecnologia attraverso la formazione, l'invenzione e la produzione di nuovi brevetti anche da esportare all'estero. Un esempio chiave sono sicuramente il bim 4D e 5D che monitoreranno in maniera più efficiente i cantieri attraverso un un monitoraggio specifico di costi e tempi e non solo. Ma anche tutti i sistemi di prevenzione diagnostica o i sistemi che garantiranno una maggiore sicurezza anche all'interno dei cantieri per la realizzazione delle diverse infrastrutture".
"Se il futuro ferroviere non sarà un androide dell'intelligenza artificiale ma dovrà restare un essere umano allora la questione di chi è un uomo, cos'è umanità, è decisiva ed è determinante. Qui – commenta il presidente della Pontificia Accademia di Teologia S.E.R., Antonio Staglianò – si innesta tutta la grande problematica dell'etica, e anche del fondamento dell'etica, perché molto spesso si ci si appella all'etica per dire che anche quando si parla di intelligenza artificiale o di tecnologia occorre che si stabiliscano dei limiti etici, dei guardrail etici perché la macchina non deve non deve deragliare. E questo è vero, è importante, c'è bisogno di regole, c'è bisogno di indicazioni, di orientamenti, però il vero grande problema anche dell'etica è il fondamento dell'etica. Il fondamento dell'etica è una visione dell'uomo, si dice un'antropologia, perché il rischio è che se tu hai in mente un essere umano che è post umano, che non è rimasto umano, che non deve restare umano, un ibrido, ecco che l'etica che metti dentro alla tecnologia corrisponderà alla visione dell'uomo che hai".