(Teleborsa) - Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sta trasformando sempre più il mercato del lavoro. Molti imprenditori e manager stanno implementando questa innovazione e sono favorevoli al suo utilizzo, ma questo richiede nuove competenze e talenti adeguati alle sfide e alle opportunità emergenti. Sono nate così nuove posizioni lavorative ed alcune di quelle già esistenti hanno incluso il tema nell’IA nelle competenze ricercate. Nel primo quadrimestre 2024 la richiesta di figure specializzate in IA da parte delle aziende, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è quasi raddoppiata (+88%). Un dato che conferma come queste figure stiano diventando sempre più appetibili sul mercato e lo saranno sempre più in futuro. È quanto emerge dalla rilevazione di Hays Italia, società di recruiting internazionale.
Molte aziende si sono già mosse per sfruttare l’IA nelle proprie organizzazioni: circa il 20% dei professionisti, infatti, afferma di utilizzare già tecnologie o strumenti di IA Generativa, soprattutto i giovani. Solo quasi due aziende su dieci sono contrarie al suo impiego nel posto di lavoro, prevalentemente perché non ne comprendono i vantaggi o perché temono i rischi per la sicurezza, e una minima parte (6%) ha vietato l'uso dell'IA sul posto di lavoro. Ma le aziende devono anche considerare il potenziale impatto che l’IA ha sull’occupazione attuale. Su questo punto, la maggior parte delle imprese non ha ancora una strategia chiara (46%) o è in attesa di valutazioni prima di intraprendere azioni (38%). Solo pochissimi offrono ai dipendenti programmi di formazione per l'aggiornamento/riqualificazione delle proprie competenze (6%) o stanno informando i dipendenti sulla politica attuale e futura in materia (4%). Inoltre, ben sette imprese su dieci non dispongono ancora di una specifica policy interna in merito alla creazione di contenuti e materiali attraverso l'utilizzo di tecnologie di IA.
Ma - continua l'indagine - c’è ancora una certa diffidenza con il campione, imprenditori e manager e dipendenti, equamente diviso tra chi si ritiene preoccupato (47%) e chi invece non lo è per nulla (53%). Questo probabilmente perché per oltre un terzo dei dipendenti l'IA eliminerà più opportunità di lavoro di quante ne creerà.
Eppure, sembra non esserci un blocco totale, dato che la maggior parte dei dipendenti (76%) è pronta ad accettare la sfida di un eventuale cambiamento della professione o del loro ambito di specializzazione in seguito ai nuovi sviluppi dell'IA. Tra coloro che si dichiarano favorevoli all’implementazione di questa tecnologia, c’è chi ritiene che l’IA porterà come vantaggi un aumento della produttività ed efficienza (57%), alla riduzione del rischio di errore umano (42%) e a una migliorata creatività e generazione delle idee (29%).
Dalla rilevazione, emerge, inoltre, che nel primo quadrimestre, le figure tech con competenze in intelligenza artificiale più ricercate includono AI Engineer, AI Architect, AI Vision Specialist, AI Ethicist, AI/ML Trust and Safety Manager, Business Analyst, Cloud AI Developer, Machine Learning Developer e Machine Learning Specialist.
Molte posizioni già esistenti richiedono quindi un continuo aggiornamento delle competenze per ricoprire determinati ruoli. A questo proposito, secondo la rilevazione di Hays Italia, attualmente solo il 6% delle aziende offre ai dipendenti programmi di formazione per migliorare le proprie skill in tema di IA, nonostante molti professionisti (ben l’85%) vorrebbero partecipare a programmi di aggiornamento e riqualificazione professionale su come inserire questa tecnologia nel loro lavoro. Certo è che l’applicazione dell’intelligenza artificiale costringerà le aziende a rivedere i propri processi e modelli di lavoro, per cui sarà sempre più necessario considerare l’impatto di questa tecnologia in fase organizzativa.
IA e mondo del lavoro: opportunità, sfide, preoccupazioni e nuove figure lavorative
Secondo Hays Italia la richiesta di figure specializzate in IA è quasi raddoppiata (+88%)
07 giugno 2024 - 16.24