(Teleborsa) - Solo circa il 30% degli italiani beve regolarmente l’acqua del sindaco, nonostante sia tra le soluzioni più comode e plastic-free. Quasi la metà degli italiani (40%) non è consapevole della pericolosità delle bottiglie in PET sia per le specie marine che per la nostra salute, secondo i dati della ricerca di Toluna per Culligan. Considerando che nel Mediterraneo ogni giorno si depositano 730 tonnellate di plastica, è imprescindibile adottare azioni più consapevoli, come scegliere di bere acqua del rubinetto per ridurre significativamente il consumo di plastica e proteggere l'ambiente, contribuendo a un futuro più sostenibile per tutti.

L’inquinamento da plastica monouso è allarmante: prodotti che durano solo pochi istanti ma lasciano un'impronta ecologica millenaria, persistendo nell'ambiente e nei mari per centinaia di anni. Le microplastiche e nanoplastiche che contaminano le nostre acque sono dannose per gli organismi marini e per l'uomo. Secondo i dati dell'UE, ogni anno vengono prodotte circa 300 milioni di tonnellate di plastica, di cui 8 milioni finiscono nei nostri oceani. In Italia, i consumi di acqua minerale sono cresciuti significativamente: oggi gli italiani si confermano i più grandi consumatori di acqua minerale in Europa (e secondi al mondo dopo il Messico). È stimato infatti che il 52% degli italiani consumi regolarmente acqua in bottiglia: siamo disposti a spendere di più tralasciando le ripercussioni ambientali.

Una recente ricerca globale condotta da Toluna per Culligan, esperto mondiale nel settore del trattamento acqua, rivela che quasi la metà degli italiani (40%) non è consapevole della pericolosità delle bottiglie in PET sia per le specie marine che per la nostra salute. Tuttavia, la Gen Z si distingue per il suo impegno ambientale, con azioni quotidiane contro lo spreco idrico e l’abuso di plastica: circa un terzo dei giovani ha eliminato la plastica monouso dalla propria vita, mentre il 50% cerca di farlo nonostante le difficoltà.




(Foto: Rudy and Peter Skitterians)