(Teleborsa) - Anche l'Italia è tra i Paesi che hanno inserito nel PNRR strumenti finanziari che consentono l'uso dei fondi europei dopo la scadenza del 2026. Secondo quanto riportato dall'Ansa, l'Italia avrebbe previsto questo genere di strumento finanziario per 11,8 miliardi sui 194,4 miliardi previsti dal Piano. Quote ben più elevate sono quelle detenute da Spagna (per 76 miliardi su 163) e Grecia (17,7 miliardi su 36,6 miliardi). In totale, in base alla ricostruzione dell'agenzia di stampa, sono 15 i Paesi Ue che hanno fatto ricorso a tali strumenti per 100 miliardi sui 672,5 totali del dispositivo.

Il tema, sottolinea l'Ansa che cita le sue fonti europee, peserebbe in un confronto sulla proroga del PNRR, "visto che sulla decisione sulle risorse proprie con la scadenza al 2026 per l'Ngeu serve l'unanimità dei 27 dell'Ue".

Intanto la Commissione europea ha adottato un aggiornamento dei suoi orientamenti sull'attuazione dei Piani che prevedono alcune semplificazioni mirate sui requisiti amministrativi. In una nota la Commissione ha spiegato che questi nuovi orientamenti rispondono anche alle conclusioni raggiunte dal Consiglio europeo dello scorso aprile che chiedeva proprio di migliorare le procedure per l'attuazione dei piani. Ad esempio, prosegue la nota, i nuovi orientamenti chiariscono le modalità con cui gli Stati possono chiedere la modifica di un aspetto o di un obiettivo dei PNRR, ove ravvisino soluzioni di attuazione più semplici.

I nuovi orientamenti della Commissione favoriscono anche la creazione di sinergie tra i PNRR e altre fonti di finanziamento comunitarie, sempre però mantenendo l'attenzione a evitare meccanismi di doppio finanziamento come era stato richiesto dal Parlamento europeo.

I nuovi orientamenti adottati aggiornano quelli che erano stati pubblicati dalla Commissione europea nel gennaio del 2021 e sostituiscono quelli del marzo del 2023, con l'eccezione della parte riguardante i capitoli RePowerEu.