(Teleborsa) - Nell'Eurozona l'inflazione ha accelerato al 2,6% a/a, dopo due mesi di stabilità, e ora si trova ai massimi da febbraio. Sul mese, i prezzi sono aumentati dello 0,2% m/m (contro lo 0,6% m/m del mese precedente), trainati dall'aumento dei prezzi degli alimentari freschi e dei servizi (entrambi +0,6% m/m). Lo spiega una nota del Research Department di Intesa Sanpaolo dopo la pubblicazione dei dati questa mattina da parte di Eurostat.

L'inflazione BCE core (al netto di energia e alimentari freschi) è salita di un decimo al 2,9% a/a (a fronte di attese per una stabilizzazione), mentre anche l'inflazione al netto di energia, alimentari, alcol e tabacco ha registrato un'inattesa accelerazione al 2,9% dal 2,7%.

"Lo spaccato dei dati disponibili mostra che l'aumento più forte del previsto dell'inflazione core è dovuto principalmente ai servizi (4,1% a/a dal 3,7%, un massimo dallo scorso ottobre) che hanno compensato il calo dell'inflazione dei beni industrial non energetici (0,8% a/a dallo 0,9%, un minimo da luglio 2021)", osserva l'economista Andrea Volpi.

"L'aumento dell'inflazione dei servizi potrebbe essere in parte spiegato dall'effetto base legato all'introduzione dello sconto sui biglietti del trasporto pubblico lo scorso maggio in Germania, dall'aumento delle tariffe sanitarie regolamentate in Francia e dall'anticipo della Pasqua, ma anche tenendo conto di questi fattori l'inflazione dei servizi rimane elevata", aggiunge.

Nei prossimi mesi Intesa Sanpaolo si aspetta che l'inflazione core risulti sostanzialmente stabile e non prevede una discesa prima della fine dell'estate. Pertanto, anche se l'inflazione di maggio non impedirà alla BCE di tagliare i tassi la prossima settimana, secondo l'esperto la Banca centrale non darà indicazioni chiare sul percorso successivo dei tassi ed è improbabile che un secondo taglio arrivi prima di settembre.