(Teleborsa) - Le aziende guardano con ottimismo all’Intelligenza Artificiale: il 72% dei datori di lavoro ritiene che impatterà positivamente sul business e il 55% prevede benefici anche in termini occupazionali. Al contrario, sono le lavoratrici (51%) e il personale operativo (43%) a esprimere le maggiori preoccupazioni e perplessità circa il suo impiego.

Sono solo alcuni dei dati illustrati in occasione della prima Annual Conference di ManpowerGroup Italia dal titolo “The Exchange - Disegniamo insieme il futuro del lavoro” che si è tenuta oggi giovedì 30 maggio a Milano. Una giornata di confronto e dibattito tra esperti, professori universitari, economisti, leader d’azienda e startup sulle nuove tendenze che stanno ridisegnando il lavoro, tra transizione Green, Intelligenza Artificiale e Intergenerazionalità.





“Con “The Exchange” abbiamo voluto creare uno spazio unico di riflessione sulle principali trasformazioni che stanno investendo il mondo del lavoro” ha dichiarato Anna Gionfriddo, Amministratrice Delegata di ManpowerGroup Italia. “Supportare le aziende nella comprensione di questi trend significa prepararle ad affrontare le sfide future, ma anche offrire loro l’opportunità di modellare i cambiamenti e prenderne parte. I dati presentati oggi evidenziano un grande entusiasmo per le innovazioni. Tuttavia, è cruciale che l’adozione dell’AI e le trasformazioni derivanti dalla transizione green siano accompagnate da strategie di formazione e supporto adeguate, per garantire che tutti i lavoratori possano beneficiare di questi cambiamenti e acquisire le competenze necessarie per essere parte attiva nel processo”.



Proprio il nodo competenze è al centro della giornata di dibattito e approfondimento di alcune delle principali sfide e i rischi dell’Intelligenza Artificiale. E' la fotografia scattata dalla ricerca internazionale “The Work We Want” realizzata da World Employment Confederation di cui ManpowerGroup è partner, insieme all’indagine ManpowerGroup sui sentimenti di persone e aziende riguardo all’AI. Se la maggioranza dei datori di lavoro (81%) concorda sul fatto che i progressi dell’IA richiederanno nuovi talenti e nuovi modi di lavorare, il 78% teme, tuttavia, di non riuscire a formare i dipendenti abbastanza velocemente per stare al passo con gli sviluppi tecnologici nei prossimi tre anni. La rapidità con cui le innovazioni si affacciano sul mondo del lavoro rende, infatti, sempre più complesso per larga parte delle aziende (80%) pianificare il fabbisogno futuro di talenti.

Da qui la necessità, espressa da quasi la totalità dei manager (92%), di una nuova organizzazione del lavoro che, attraverso l’introduzione di strategie flessibili, permetta alle aziende una maggiore adattabilità e una capacità migliore di risposta ai cambiamenti. Dalla creazione di pool di talenti settoriali (91%), all'adozione di un approccio alle assunzioni basato sulle competenze (89%), dall'utilizzo di piattaforme di talenti online (89%), all'aumento di lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato o determinato (88%), fino all'offerta di una maggiore flessibilità interna (88%) e all'assunzione di talenti dall'estero (88%). Il 79% dei manager intervistati afferma inoltre che assumere una quota di lavoratori già esperti e con competenze legate all’AI è un modo efficace per diffondere la conoscenza tra tutte le persone dell’azienda.

Tra gli appuntamenti più attesi di giornata gli interventi di Luciano Floridi, filosofo e Founding Director del Digital Ethics Center all’Università di Yale, Marta Dassù, Senior Advisor European Affairs per The Aspen Institute, Amalia Ercoli Finzi, consulente della NASA, dell'ESA e dell'ASI e tra i principali Investigator della Missione Rosetta, con la figlia Elvina Finzi, Ph.D. in Ingegneria Nucleare, Stefano Boeri, Architetto e Urbanista, attuale Presidente della Triennale di Milano, Giovanni Soldini, navigatore oceanico e pioniere nello sviluppo di tecnologie e assetti innovativi per barche da corsa.



Dalle risultanze emerse durante l’intensa giornata di dibattiti nel corso di “The Exchange” verrà elaborato collettivamente il primo manifesto sul futuro del lavoro al tempo dell’intelligenza artificiale, che metterà in luce le sfide e le opportunità del settore, offrendo una visione di lungo periodo, definendo una serie di impegni tangibili a cui le aziende potranno aderire, per favorire una gestione e uno sviluppo virtuoso, etico e consapevole del mondo del lavoro che ci attende.



A orientarne la stesura, il contributo degli esperti che prenderanno parte a “The Exchange” tra cui: Paola Pisano, Professore associato di Business e Innovation Management, già Ministro dell'Innovazione e digitalizzazione, Cosimo Accoto, visiting scientist presso il Sociotechnical Systems Research Center del MIT di Boston, Tomas Chamorro-Premuzic, professore di Business Psychology alla University College London e alla Columbia University e Chief Innovation Officer di ManpowerGroup, e Leandro Pecchia, Professore di Ingegneria Biomedica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.