(Teleborsa) - "La comunità energetica, secondo le indicazioni dell'Unione Europea, è formalmente un soggetto giuridico che può mettere insieme comuni, PA, imprese, parrocchie, realtà del terzo settore, che condividono l'esigenza di produrre insieme l'energia pulita necessaria per soddisfare i propri autoconsumi".

E' quanto spiegato da Giuseppe Milano, Direttore generale Greenaccord Onlus, aggiungendo che, nello stesso tempo, le comunità energetiche "restituiscono a Terna l'energia prodotta in eccesso per avere un ulteriore ritorno economico da redistribuire ai soci aderenti della comunità energetica. Secondo la definizione dell'Unione Europea, infatti, c'è l'obbligo di perseguire contestualmente una sostenibilità sociale, ambientale ed economica che quindi di fatto si dà all'energia una dimensione di bene comune".


"Non dobbiamo pensare che la comunità energetica possa nascere sempre, ovunque, soltanto attraverso l'uso dei pannelli fotovoltaici, solo perché è la tecnologia più economica. - afferma Milano - Non dimentichiamoci che ci sono già e ci saranno esperienze di comunità energetiche che valorizzano per esempio le biomasse, l'idroelettrico e tutte le altre fonti di approvvigionamento".

"Nel momento in cui oggi il GSE mette in campo una tariffa incentivante a vent'anni, dove oltre una quota fissa, che dipende dalla taglia dell'impianto, c'è un riconoscimento economico è legato al valore condiviso di energia, questo implica che è sempre più importante, non solo il valore della fiducia e della cooperazione, ma anche il valore della territorialità che può aumentare il valore economico".

"Oggi le comunità energetiche sono una sfida, perché con il decreto che è partito a fine gennaio si possono registrare solo poche decine di esperienze formalmente attive, perché il processo è in divenire. C'è grande fermento. Accogliendo le simulazioni prodotte dal GSE o dall'Enea, si presume che nel giro di pochi anni le comunità energetiche da poche decine possano arrivare a diverse migliaia e, quindi, contribuire in modo importante alla famosa sfida della decarbonizzazione che il nostro Paese oggi ha da affrontare. Quindi è un percorso in divenire e speriamo di poterlo valutare positivamente tra qualche mese o al massimo il prossimo anno, quando avremo un quadro conoscitivo più robusto e solido".

(Foto: Cristof Echard - © Unione Europea)