(Teleborsa) - Oltre 250 aziende del settore aerospazio provenienti da 25 Paesi e 150 buyers tra italiani e internazionali e più di 5.000 meeting B2B; oltre 2.200 visitatori (tra cui 500 studenti) iscritti, ma anche 25 startups europee. Questi i numeri della seconda edizione di Space Meetings Veneto l'evento internazionale promosso dalla Regione del Veneto e dalla Rete Innovativa Regionale AIR - Aerospace Innovation and Research, che dal 20 al 22 maggio riunisce a Venezia i principali operatori globali dell'economia dello spazio e dei settori tecnologici emergenti per discutere degli ultimi sviluppi nel mondo delle applicazioni satellitari, tecnologie innovative, supply chain e investimenti. La manifestazione è stata aperta oggi dal taglio del nastro del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Diventiamo sempre più grandi, e di anno in anno – ha detto Zaia – faremo diventare questo evento il riferimento principale delle tecnologie spaziali d'Europa. Grazie ai partner, ai buyer e a tutti coloro che stanno lavorando alla Space Meetings Veneto, che quest'anno ha raddoppiato i numeri della prima edizione registrando, ad oggi, 5mila incontri B2B con aziende dello spazio e non, 1700 persone accreditate e 500 giovani presenti. E con il progetto VeneTo Stars abbiamo creato un momento per far decollare le idee dei giovani innovatori europei, che qui in Veneto avranno l'opportunità di mettere a terra i loro progetti legati all'uso dei dati spaziali. Un terreno fertile con una filiera di aziende pronte a sostenere lo sviluppo del grande business della space economy".
Alla cerimonia d'apertura, svoltasi presso il VTP – Venezia Terminal Passeggeri, hanno inoltre partecipato Federico Zoppas, presidente della Rete Innovativa Regionale AIR, Stephane Castet, CEO di Advanced Business Events, Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est, Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, Teodoro Valente, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana – ASI, Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, il Gen.S.A. Luca Goretti, capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare Italiana e Adolfo Urso, ministro per le imprese e il Made in Italy e autorità delegata alle Politiche Spaziali.
"Questa seconda edizione di Space Meetings Veneto rappresenta un significativo passo in avanti, non tanto per l'incremento numerico di partecipanti – oltre 2.200, di cui 500 giovani – e di aziende presenti, quanto per il raggiungimento dell'obiettivo primario della manifestazione, che ritengo, come Veneto, abbiamo pienamente conseguito – commenta il presidente della Rete Innovativa Regionale AI –. Abbiamo infatti rafforzato l'alleanza tra Regione, Università e imprese, la cui sinergia oggi ci permette di disporre di tutte le opportunità per partecipare a progetti nazionali e internazionali, coinvolgere l'intera filiera e prendere parte alle prossime missioni, come ad esempio la costruzione della Stazione Spaziale Internazionale, la nuova missione lunare e quella su Marte. Un evento di tale portata consente a tutte le aziende del nostro territorio - e a quelle della nostra Rete Innovativa Regionale, le cui oltre 65 imprese e 5000 addetti generano oltre un miliardo di fatturato - di entrare in contatto con prime contractors: oggi ne sono presenti 20, su un totale di su un totale di oltre 250 aziende espositrici, che si stima realizzeranno più di 5000 incontri B2B".
"Il Veneto si distingue come una delle principali regioni italiane nella filiera dell'aerospazio e questo evento è un'opportunità unica per esplorare tutte le potenzialità della Space Economy – afferma Destro –. Questo è un settore strategico in cui le nostre imprese si distinguono come leader nazionale, per questo siamo orgogliosi di sostenere questa manifestazione e l'intera Rete Innovativa Regionale AIR - Aerospace Innovation and Research, puntare allo spazio e alla ricerca significa investire nel futuro delle nostre imprese e della nostra comunità".
"La crescita esponenziale della economia dello spazio – dichiara Valente – attira sempre più attenzione del mondo produttivo e istituzionale. Essere oggi qui è un messaggio importante. Dare attenzione a tutte le realtà regionali è un passaggio necessario per radicare in maniera capillare sul territorio la presenza di aziende, PMI e start up che si occuperanno di Spazio in ogni sua accezione. Eventi come Space Meetings Veneto sono una piattaforma di incontri dove generare e diffondere la conoscenza di uno straordinario settore come lo spazio. Il nostro ecosistema scientifico e industriale sta crescendo sempre più anche grazie alla grande attenzione derivante dalle politiche governative. Il settore spaziale italiano è un comparto in cui l'innovazione è elemento determinante per questo l'ASI supporta le attività che generano, spingono l'innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie. È il caso di Veneto Stars, dove le start up coinvolte nel progetto stanno utilizzando dati satellitari che avranno poi applicazioni pratiche in molti settori. Queste iniziative sono un fattore strategico di crescita e diffusione delle competenze necessarie per la New Space economy. Lo spazio sta entrando in una nuova era che richiede ora uno sforzo ulteriore da parte di tutti per fare massa critica e lavorare tutti insieme per consolidare la leadership italiana in campo internazionale".
"La sinergia tra pubblico e privato – evidenzia Goretti – non è solo condivisione dei costi ma anche dei rischi e degli obiettivi; è cambiato il paradigma in quanto i privati di oggi hanno capacità tecnologiche ed operative tali da costituire per la Difesa interlocutori essenziali per costruire le capacità del futuro dove lo spettro delle opportunità non è solo dati, ma della ricerca, dell' innovazione e tecnologia e come in altri settori, il ruolo dell'Aeronautica Militare è anche supportare lo sviluppo del tessuto industriale nazionale in termini di competenze e competitività. Essere rilevanti nel settore della space economy porta a generare iniziative di eccellenza come ad esempio con la Regione Veneto che presenta molte potenziali realtà che possono far parte di questa partita. Lo spazio torna ad essere sempre più competitivo e conteso, dunque, se da una parte abbiamo una crescente economia spaziale con relativi investimenti infrastrutturali, dall'altra esiste la necessità di una capacità di protezione, deterrenza e controllo dello spazio quale condizione abilitante per mantenere la rilevanza in questo dominio. Se nel passato questo confronto era limitato alle orbite basse, oggi questa proiezione geopolitica si estende fino alla Luna e quindi è essenziale guardare alle attività spaziali con approccio olistico ed integrato".
"Sempre più imprenditori e filiere riconoscono nell'aerospazio un driver di crescita. Il comparto aerospaziale, con un fatturato attuale di 400 miliardi di euro, è destinato a crescere fino a superare i mille miliardi nei prossimi anni – commenta il presidente di ICE Agenzia –. «Parliamo non solo delle missioni spaziali, come il prossimo sbarco sulla Luna e la futura esplorazione di Marte, ma anche di tutte quelle tecnologie terrestri che si stanno re-ingegnerizzando per essere adattate e portate nello spazio. Questo offre alle aziende l'opportunità di incrementare il valore aggiunto dei propri prodotti. La missione di Walter Villadei ha rafforzato il prestigio del Made in Italy: l'aver portato nello spazio un prodotto italiano, come la pasta, è stata un grande successo promozionale grazie al lavoro di squadra di tutto il governo. Eventi come lo Space Meetings Veneto riescono a dare un ulteriore boost per far conoscere le eccellenze italiane, grazie anche al lavoro di ICE che ha coinvolto 25 operatori internazionali".
"L'Italia è stata la terza potenza a livello globale ad aver ottenuto l'accesso allo Spazio e oggi possiamo essere uno dei Paesi leader nella colonizzazione spaziale e nell'applicazione delle tecnologie per le attività terrestri – afferma Urso –. La diffusa presenza di imprese italiane che operano in questo settore ha favorito la nascita nelle regioni di veri e propri distretti aerospaziali, come quello veneto appunto, uno tra i più grandi per numero di imprese e volume d'affari. Lo Spazio è una priorità per il Governo: entro il 2026 stanzieremo circa 7,3 miliardi di euro, inclusi i contributi a ESA, ASI, fondi PNRR e fondi europei. Presenterò inoltre nei prossimi giorni in Consiglio dei ministri la legge sulla Space Economy, che avevamo previsto come collegato alla manovra economica nello scorso dicembre. Saremo i primi in Europa a dotarci di una legge organica in materia, in linea con quella di prossima presentazione da parte delle istituzioni europee, che normerà anche la presenza dei privati nello Spazio, oggi sempre più presenti in orbita e ancor più centrali rispetto alle dinamiche che caratterizzano questo settore".
Nell'ambito dell'evento "Space Meetings Veneto" è stato siglato l'accordo di collaborazione tra ENAC, Regione Veneto e SAVE in materia di Mobilità Aerea Avanzata (AAM – Advanced Air Mobility), con l'obiettivo di realizzare congiuntamente le attività necessarie alla redazione del documento di analisi tecnica denominato "Strumento per la ricognizione del fabbisogno in materia di Mobilità Aerea per l'ambito territoriale veneto". La partnership getterà le basi per la costruzione della mobilità aerea del futuro proprio a partire dalle specifiche esigenze del territorio veneto, producendo una ricognizione dettagliata e tecnica dei fabbisogni di spostamento – attuali e potenziali – di merci e passeggeri, il tutto in linea con le politiche del Piano Strategico Nazionale per l'Advanced Air Mobility (AAM) e con gli strumenti di programmazione del sistema aeroportuale nazionale ed europeo. L'accordo tra ENAC, Regione Veneto e SAVE ha una durata iniziale, prorogabile, di 18 mesi, e testimonia l'impegno dei tre firmatari, che insieme collaborano per definire e realizzare tutte le attività necessarie all'implementazione di nuovi servizi, tecnologie, infrastrutture e soluzioni per il trasporto di persone, merci e forniture anche attraverso l'utilizzo dei più moderni velivoli a decollo e atterraggio verticale: i droni. L'obiettivo comune dei tre firmatari è pertanto quello di pianificare e rendere operativo un progetto di mobilità avanzata per le merci tra gli aeroporti veneti e, a seguire, tra i punti nevralgici interessati (tra cui le strutture sanitarie), anche in vista del prossimo appuntamento con le Olimpiadi e Paralimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Nel dettaglio, ENAC metterà a disposizione le proprie strutture tecniche e il proprio know-how a supporto del progetto; Regione Veneto avrà funzioni di coordinamento, aggiornamento e di adozione delle misure organizzative e funzionali per assicurare l'operatività dell'accordo; SAVE si occuperà di svolgere gli studi e le attività necessari per trasformare tutto questo in realtà, mettendo a disposizione la sua consolidata conoscenza tecnologica e normativa in materia.
"Grazie ad una partnership con Enac, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, e Save Spa, che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona, la Regione compie un ulteriore passo avanti in tema di mobilità aerea avanzata. Si tratta di un nuovo concetto che introduce una terza dimensione di mobilità urbana alternativa a quella terrestre e che vede il Veneto, prima Regione in Italia, approvare un protocollo per lo sviluppo di nuove tecnologie per il trasporto di merci e, in futuro, anche di persone, in quella fascia di spazio aereo ad oggi ancora non regolamentata, ovvero fino a 1000 piedi di altezza (300 metri) – ha dichiarato Zaia –. Mediante l'impiego di servizi, tecnologie e infrastrutture innovativi e sostenibili, vogliamo migliorare l'accessibilità e la mobilità delle nostre città e del territorio, la qualità dell'ambiente, i servizi per i cittadini, con l'obiettivo, nel prossimo futuro, di 'air taxi' green, in particolare, in caso di emergenze sanitarie, con notevoli vantaggi in termini di intermodalità con l'attuale rete di trasporti. Saranno ridotti, infatti, i tempi di spostamento tra diversi punti del territorio regionale e interregionale, con benefici a livello di sicurezza, ambiente e diminuzione del traffico stradale e ricadute positive importanti a livello di sviluppo della rete logistica regionale. Il video con il volo di un drone alimentato ad idrogeno, in esclusiva nazionale per il trasporto di medicinali altro non è che un test iniziale che, nell'ambito dei protocolli attivi con Enac e Save, utilizza queste prime forme di mobilità con l'obiettivo di creare un sistema di produzione e utilizzo di droni ad idrogeno che consentano di effettuare un servizio di trasporto pubblico in un sistema completamente sostenibile e autorizzato".
"Una partnership strategica, che prepara il campo alle nuove frontiere della mobilità aerea avanzata – commenta Pierluigi Di Palma, presidente di Enac –. Grazie al coordinamento sinergico tra Enac, la Regione Veneto e SAVE, l'introduzione di droni per il trasporto di persone e merci è un obiettivo sempre più vicino. L'avanzamento tecnologico e il know-how raggiunti dal comparto avio stanno favorendo lo sviluppo di un sistema integrato che, dal modello Veneto, si estenderà a livello nazionale. Ringrazio il Presidente Luca Zaia e il Presidente Enrico Marchi per l'impegno e la visione, che riaffermano la centralità del settore aereo nell'offrire servizi innovativi, come il trasporto di materiale biomedicale urgente, e nel rispondere a un bisogno crescente di interconnessione e sostenibilità".
"L'accordo presentato oggi rientra nella strategia del Gruppo SAVE per la piena realizzazione del piano di Mobilità aerea avanzata, in collaborazione con le Istituzioni e i principali operatori del comparto avio – ha dichiarato Enrico Marchi, presidente del Gruppo SAVE –. Un obiettivo che, nello sviluppare un sistema intermodale di collegamento tra i nostri aeroporti e i centri urbani, si sposa con le attività volte al raggiungimento delle zero emissioni. Nel nuovo Masterplan al 2037 dell'aeroporto di Venezia abbiamo previsto la realizzazione di due vertiporti, che prevediamo di realizzare a partire dal 2026. Si tratta di infrastrutture all'avanguardia, che consentiranno di inserire il territorio veneto in un sistema integrato a livello nazionale, permettendo collegamenti sostenibili con le principali aree logistiche e di attrazione turistica del territorio".
Al termine della cerimonia di sottoscrizione dell'accordo, SAVE e H2C, società attiva nel settore delle infrastrutture energetiche, hanno poi presentato una ripresa video del primo volo mai realizzato in Italia con un drone a idrogeno verde per il trasporto di merci. Il filmato illustra il trasporto di materiale biomedicale consegnato da un'idroambulanza al comandante del drone nella banchina del Venezia Terminal Passeggeri e da lì trasferito con il drone ad un'autoambulanza diretta all'Ospedale di Mestre. Si tratta di un primato tutto italiano e veneto, che dimostra come le nuove tecnologie di mobilità avanzata siano già realtà. L'obiettivo è di rendere questo sistema di trasporto innovativo e green disponibile sul territorio già a partire dal 2025, una volta completate le verifiche tecniche amministrative. Il drone di H2C utilizzato nella presentazione video è in grado di percorrere fino a 100 km, trasportando complessivamente 5 kg di materiali e consumando, per il volo a pieno carico, solo 340 grammi di idrogeno verde ad una velocità massima di 55 km/h. Il volo, realizzato a Venezia, dimostra le concrete possibilità rappresentate dall'utilizzo dell'idrogeno come combustibile green per i droni, una soluzione che consente di ottenere numerosi vantaggi sul fronte ambientale e logistico, tra cui l'abbattimento delle emissioni di CO2, la riduzione dei tempi di rifornimento fino a due minuti e, soprattutto, elevate prestazioni unite ad una estrema funzionalità.