"Le future stazioni o habitat per l'orbita lunare, così come per la superficie della Luna, richiederanno invece qualche innovazione, soprattutto avendo meno volume disponibile e con richiesta di maggior sfruttamento di questo volume, quindi soluzioni più innovative e anche più confortevoli per l'astronauta, trovandosi in situazioni ambientali molto diverse rispetto a essere nell'orbita bassa terrestre e anche più difficoltose dal punto di vista psicologico", ha proseguito –. Quindi stiamo cercando idee e sinergie con chi le abitazioni le fa sulla Terra e vedere se c'è una contaminazione reciproca e cercare anche di valutare, soprattutto per le opere sulla superficie lunare, la possibilità di costruire in loco, quindi sfruttare le risorse disponibili utilizzando magari o sviluppando ulteriormente tecnologie già disponibili sulla Terra e potenzialmente utilizzabili in queste condizioni".
"Chiaramente – ha aggiunto il dirigente di Thales Alenia Space – maggiore coinvolgimento sarà richiesto per gli architetti e non solo per gli ingegneri, così come per i psicologi, per rendere questi abitati assolutamente più confortevoli di quelli attuali, pur mantenendone le funzionalità sempre più spinte che sono richieste per il loro funzionamento. Lo spazio è un ambiente privo di risorse".