(Teleborsa) - Al termine di una giornata a dir poco convulsa, via libera in Commissione Finanze del Senato all'emendamento del Governo sul Superbonus grazie all'appoggio di Italia Viva. Alla fine, Forza Italia si astiene.

Il decreto superbonus dispone, tra l’altro, la rateizzazione in 10 anni dei crediti (anzichè su 4) derivanti dal bonus per le spese effettuate nel 2024. La misura riguarda i cittadini e le imprese mentre per le banche viene allungata la rateizzazione da 4 a 6 anni solo per i crediti scontati a meno del 75% dell’importo dei lavori effettuati. La vera stretta sulle banche riguarda lo stop dal 1 gennaio 2025 alla possibilità di compensare i crediti del superbonus con i contributi previdenziali e Inail.

"Occorre disintossicarsi" dal Superbonus, erano state le parole del ministro Giancarlo Giorgetti. "Come per la droga, è doloroso, ma qualcuno lo deve fare", aveva detto il titolare del Tesoro a margine dell'Ecofin.

La giornata resta, come detto, decisamente concitata con la maggioranza che corre il serio rischio di andare sotto in scia alla contrarietà manifestata da Tajani. Tanto che arriva la mossa di Fratelli d’Italia: dalla commissione Giustizia viene chiamato in fretta e furia il senatore di Fdi, Salvatore Sallemi per tentare di far salire i componenti della commissione Finanze da 19 a 20 e tamponare l'atteso voto contrario al decreto da parte del senatore forzista Claudio Lotito, in linea con le indicazioni di Tajani che si era apertamente schierato contro la retroattività. Mossa che alla fine si rivela superflua visto che in soccorso delle opposizioni arriva Italia Viva che si stacca dal fronte delle opposizioni votando a favore.

E proprio sui numeri in Commissione per far passare il testo va però all'attacco il Pd. "Giorgia Meloni, che ha sempre affermato di avere una maggioranza solida e di rispettare le regole democratiche e il Parlamento, oggi è stata costretta, per far approvare un provvedimento governativo, a tentare prima una forzatura, provando ad aggiungere un senatore di maggioranza in commissione e, non riuscendoci - attacca il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia - a ‘comprare’ poi l’assenza di un senatore che di solito vota con l’opposizione, attraverso l’approvazione di un suo emendamento. Un triste epilogo delle glorie meloniane".


Tajani intanto rassicura la maggioranza:"Rimane il Superbonus con effetto retroattivo perché i nostri emendamenti sono stati bocciati in commissione, mi spiace e penso che sia un errore. Domani (oggi, ndr) in aula saremo però leali nei confronti del governo" assicura il vicepremier Antonio Tajani al termine delle votazioni. E rivendica lo stop alla sugar tax "l'abbiamo spuntata, ci sarà il rinvio per un anno, e finché saremo al governo non ci saranno più tasse per gli italiani''. Quanto allo scontro con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il leader di Fi dice: "Non c'è nessuna guerra, ci sono posizioni politiche di principio".

Slitta anche la sugar tax al primo luglio 2025: In serata arriva anche anche l'accordo sullo slittamento della sugar tax al luglio 2025. Ci sono dunque le risorse, circa 139 milioni, per coprire un altro anno di slittamento. E su questo Forza Italia porta a casa un successo: "E' una nostra vittoria", rivendica il capogruppo di FI al Senato Maurizio Gasparri.