(Teleborsa) - ExxonMobil ha completato l'acquisizione, da 60 miliardi di dollari, della rivale Pioneer Natural Resources.
L'operazione si è conclusa dopo aver raggiunto un accordo con le autorità di regolamentazione antitrust che chiedevano di non aggiungere Scott Sheffield, ex CEO di Pioneer, al suo CdA, accusato di collusione con funzionari dell'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio per aumentare i prezzi del greggio. La Federal Trade Commission ha chiesto così di tenerlo fuori dalla nuova amministrazione.
Il gigante petrolifero ha dichiarato che l'accordo raddoppierà la sua presenza nel bacino del Permiano, situato nel sud-ovest degli Stati Uniti. Il volume di produzione di Exxon, nella zona, sarà più che raddoppiato, arrivando a 1,3 milioni di barili di petrolio equivalente al giorno. Questa cifra dovrebbe salire a 2 milioni di barili nel 2027.
“Questo asset di primo livello si adatta in modo naturale al nostro portafoglio Permiano e ci offre una maggiore opportunità di implementare la nostra tecnologia e garantire efficienza operativa e di capitale per un valore per gli azionisti a lungo termine”, ha affermato Darren Woods, presidente e amministratore delegato di ExxonMobil. “La combinazione delle nostre due società avvantaggia la sicurezza energetica e l’economia di questo Paese, oltre a promuovere le ambizioni ambientali della società mentre trasferiamo l’obiettivo di zero emissioni nette di Pioneer nel 2050 in un piano per il 2035”.