Secondo l'esperto, "l'obbligazionario godrà di due fattori principali. Il primo è che con rendimenti alti il taglio dei tassi avrà un gioco fondamentale sulla corsa dei prezzi e questo potrebbe incidere sulle performance dei nostri investitori; e dall'altro l'accumulo di liquidità potrebbe rientrare all'interno di questa asset class provocando un effettivo ritorno anche di ulteriori performance".
"Attualmente prediligiamo la qualità all'interno dei nostri portafogli, proprio perché il contesto è diventato un po' più critico da un punto di vista di incertezze riteniamo che l'asset class o del corporate investment grade sia da prediligere, in quanto con rendimenti più importanti e con il taglio dei tassi alle porte ci saranno dei benefici duplici all'interno dei nostri portafogli", ha sostenuto Ielapi.
"Nello specifico - ha proseguito - ci piacciono un po' di più i paesi sviluppati, dove riteniamo che ci siano condizioni favorevoli da questo punto di vista e diversifichiamo sia sull'area statunitense, dove abbiamo rendimenti leggermente più alti ma anche su quella europea dove la qualità media in termini di rating risulta essere un po' più interessante".
Questi primi mesi del 2024, con rendimenti su livelli leggermente più alti rispetto alla fine del 2023, risultano essere "una finestra ulteriore di ingresso che dobbiamo sfruttare considerando che con l'inflazione che magari scenderà un po' più piano, ma è destinata a ridursi nel corso dei prossimi mesi, i tagli dei tasse avranno un ruolo importante, favorendo di conseguenza la corsa dei prezzi", ha detto il Portfolio Advisor di Wellington Management.
"In tutti i cicli pregressi di politiche monetarie restrittive, a 36 mesi dall'ultimo aumento dei tassi la corsa della componente obbligazionaria di qualità, e quindi governativi e corporate investment grade o un mix tra queste due componenti, ha ottenuto dei risultati particolarmente interessanti", ha ricordato.
(Foto: Giovanni Ricciardi)