"Le politiche monetarie di Fed e BCE sono legate chiaramente attraverso il tasso di cambio, che però è un legame abbastanza debole - ha detto Tentori - Non c'è al momento una problematica di timing, cioè potrebbe andare prima la BCE o potrebbe andare prima la Fed, lo ribadito anche Christine Lagarde a una domanda specifica su questo tema. Ovviamente ci potrebbe essere un movimento del cambio contro l'euro nel momento in cui ovviamente la BCE dovesse anticipare le mosse della Fed".
Guardando al medio termine, quello che ci aspetta "è un po' l'altra faccia della secular stagnation, che era il paradigma fino praticamente decennio che si è concluso con lo shock del Covid - ha sostenuto l'esperto - Noi pensiamo che ci siano elementi per avere uno scenario con inflazione più alta, non dico al 10% però leggermente più alta di quello che le banche centrali vedono come stabilità dei prezzi quindi un target al 2%, con crescita leggermente più forte e chiaramente questo scenario chiamerebbe tassi di interesse leggermente più alti di quelli che invece noi siamo siano i tassi di interesse in equilibrio".
"Noi ci troviamo al momento in questo processo di transizione, ci sono delle turbolenze soprattutto sul mercato fixed income - ha detto il Responsabile Investimenti Europa di AXA IM - Una volta raggiunto il nuovo regime, non sappiamo quale sarà, però una volta raggiunto questo regime sarà business as usual. Quindi ci saranno rendimenti più alti, potrebbero essere al 4-5% rispetto all'1 2% al quale eravamo abituati prima dello shock del Covid".
(Foto: Giovanni Ricciardi)