(Teleborsa) - "Il Mezzogiorno d’Italia è una media nazione europea. Con circa 20 milioni di abitanti, sarebbe il sesto Paese per popolazione dell’Unione, grande come la Romania, più grande dei Paesi Bassi", ha dichiarato Andrea Montanino, Chief Economist e Direttore Strategie Settoriali e Impatto di CDP, in occasione dell’evento "Agenda Sud 2030 - Dove l’Europa incontra il Mediterraneo", organizzato da Fondazione Merita a Napoli.
"La contestualizzazione della sua dimensione restituisce la rilevanza che una crescita adeguata del Mezzogiorno avrebbe su quella complessiva del nostro Paese. In altre parole, non esiste sviluppo economico adeguato dell’Italia se non si portano le regioni meridionali a crescere ad un ritmo almeno doppio in termini reali rispetto a quanto osservato negli ultimi vent’anni. Infatti, "se il Mezzogiorno fosse cresciuto ad un ritmo analogo a quello osservato nel resto d’Italia tra il 1995 e il 2022, il rapporto debito/PIL sarebbe pari - nel 2022 - al 127% rispetto all’attuale 142%, con un risparmio di spesa per interessi di circa 10 miliardi rispetto a quella sostenuta effettivamente. Se poi fosse cresciuto come la media europea, il rapporto debito/PIL sarebbe stato addirittura del 113%, come in Francia", continua Montanino.
"Per cogliere tutte le opportunità è necessario investire nei principali gap competitivi - capitali per le PMI, capitale umano e infrastrutture –, migliorando la qualità della spesa e per "spendere bene" i fondi di coesione è necessario migliorare la programmazione, monitorare puntualmente realizzazione e impatto dei progetti e ragionare per target. In questo contesto, anche CDP può giocare un importante ruolo di supporto" conclude Montanino.
La rilevanza del Mezzogiorno d'Italia nell'Agenda Sud 2030: prospettiva economica e strategica
05 aprile 2024 - 16.51