(Teleborsa) - Le prospettive, le ricadute occupazionali e gli investimenti riguardanti le politiche energetiche e industriali nel nostro Paese. Questi i temi al centro dell'evento "Il nucleare in Italia nella transizione energetica: sostenibilità e indipendenza", organizzato oggi dall'UGL Chimici in Senato.
Il report "Electricity 2024" dell'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) offre una prospettiva sulle dinamiche del mercato elettrico globale, prevedendo un notevole cambiamento verso fonti energetiche a basse emissioni di CO2 entro il 2025. Si prevede un aumento della domanda di elettricità nei prossimi anni, con un tasso di crescita medio annuo del 3,4% fino al 2026. Questo aumento sarà soddisfatto sempre più da energie rinnovabili e nucleare, anche se il carbone manterrà una presenza significativa in alcune regioni in via di sviluppo. Entro il 2025, – rileva il rapporto – ci si aspetta che la generazione nucleare globale superi il record precedente stabilito nel 2021. Nonostante alcuni paesi stiano progressivamente abbandonando o ritirando impianti nucleari, la generazione nucleare dovrebbe crescere di circa il 3% all'anno in media fino al 2026. Questo aumento sarà guidato dal completamento dei lavori di manutenzione in Francia, dalla ripresa della produzione nucleare in Giappone e dall'avvio delle operazioni commerciali di nuovi reattori in vari mercati, tra cui Cina, India, Corea, Emirati Arabi Uniti e altri.
Il rapporto indica che entro il 2026 circa il 50% dell'elettricità prodotta globalmente proverrà da fonti a basse emissioni di carbonio, un notevole aumento rispetto al 40% registrato nel 2023. Le rinnovabili sono sulla buona strada per superare il carbone e generare un terzo della produzione totale di energia elettrica entro l'inizio del 2025. Molti paesi stanno riconoscendo l'energia nucleare come parte essenziale delle loro strategie energetiche per garantire la sicurezza energetica e ridurre le emissioni di gas serra. Alla conferenza sul cambiamento climatico COP28, più di 20 Stati hanno firmato una dichiarazione per triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050. Tuttavia, affrontare le sfide legate alla costruzione e al finanziamento nel settore nucleare rimane un obiettivo importante.
In Italia, il tema del nucleare è tornato all'attenzione. Il Governo ha avviato iniziative come la Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile del MASE e un'indagine conoscitiva parlamentare sul ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica. L'obiettivo è valutare l'inclusione del nucleare nel mix energetico nazionale per affrontare la crisi energetica e ridurre la dipendenza dalle importazioni. Fra le questioni importanti da affrontare: il costo degli impianti nucleari, i tempi di realizzazione, gli iter autorizzativi, spiegare la sicurezza e la gestione dei rifiuti radioattivi. L'opinione pubblica, soprattutto le nuove generazioni, è chiamata a partecipare al dibattito informato su questa importante questione energetica.
"Si tratta di una tecnologia importante che va studiata. Il Governo – ha dichiarato Vannia Gava, viceministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica – vuole inserire nel paniere del mix energetico anche il nucleare. Arriviamo da una fase critica dove ci siamo trovati dipendenti quasi esclusivamente da una fonte e da un fornitore. È fondamentale, dunque, avviare una fase nuova e il nucleare rappresenta una fonte pulita che è in grado di dare sicurezza al Paese sotto il profilo dell'approvvigionamento energetico e ambientale. Il Governo, pertanto, ha investito fondi e aperto tavoli con stakeholder, professionisti e imprese per accompagnare questa fase di transizione. Abbiamo la necessità di fare cultura e credere nella nostra industria e nelle potenzialità del nostro Paese".
"Il dibattito sulla transizione energetica – ha affermato Luca Squeri, deputato, segretario X Comm. Att. Prod. e resp. Dip. Energia di Forza Italia – è oggi particolarmente intenso. È fondamentale, in tale contesto, dare dignità ad altre fonti energetiche. Se vogliamo davvero decarbonizzare il Paese, e dobbiamo farlo entro il 2050, il nucleare è indispensabile".
"Quando si parla di energia nucleare – ha detto Nicola Procaccini, Eurodeputato, resp. dip. Ambiente ed Energia di Fratelli d'Italia – credo sia essenziale concentrarsi su costi e tempi. È fondamentale, dunque, investire sulle tecnologie del futuro e, al contempo, lavorare sull'opinione pubblica garantendo trasparenza e contrastando la cosiddetta 'sindrome nimby'".
"L'UGL vuole portare avanti una visione che metta al centro l'energia e le infrastrutture. La transizione verso nuove fonti energetiche – ha rilevato Paolo Capone, segretario Generale dell'UGL – è una delle sfide che siamo chiamati a realizzare. Si tratta di un processo che deve essere accompagnato da investimenti adeguati. Il nucleare offre vantaggi significativi in termini di produzione energetica continua e basse emissioni di gas serra, inoltre, può contribuire a ridurre la nostra dipendenza dalle fonti fossili, garantendo al contempo un approvvigionamento energetico stabile e affidabile".
"L'UGL Chimici vuole contribuire al dibattito creando l'occasione per un confronto che dia l'opportunità di informare e formare l'opinione pubblica. Il futuro dell'energia nucleare in Italia – ha dichiarato Luigi Ulgiati, vice segretario generale dell'UGL – è un terreno fertile, in cui sfide e opportunità si intrecciano. Con impegno sinergico e visione lungimirante, l'Italia può svolgere un ruolo significativo nella trasformazione del settore energetico verso soluzioni più sostenibili, accessibili a tutti e affidabili".
"Il nucleare è la fonte energetica più pulita di tutte e quella che causa meno vittime. Quando si parla di una centrale nucleare – ha detto Gian Luca Artizzu, AD Gruppo Sogin Spa – occorre tenere presente che non esiste alcun incidente al mondo avente ad oggetto i rifiuti nucleari. La terza generazione del nucleare e la gestione di tale tecnologia sono sicurissime. L'informazione e la formazione dei cittadini sono aspetti centrali su cui investire".
"Occorre dare un importante supporto alle aziende per agganciare il treno dell'innovazione che sta partendo in Europa. È prioritario, dunque, – ha osservato Marco Ricotti, Politecnico di Milano, presidente CIRTE – investire nella formazione dei giovani. In tale quadro le nostre competenze e i nostri lavoratori posso dare un contributo fondamentale".
"Se dobbiamo predisporre le regole sulla gestione dell'energia nucleare, – ha precisato Giuseppe Zollino, Università di Padova, resp. Energia e Ambiente Azione – occorre avere una visione lungimirante e a lungo termine affrontando le opposizioni di chi è visceralmente contrario. Lo sviluppo tecnologico oggi va avanti. Occorre, pertanto, considerare che il nostro Paese ha bisogno di energia per crescere e generare occupazione".
"Le sfide contemporanee – ha rilevato Eliseo Fiorin, segretario generale UGL Chimici-Tessili-Energia – ci portano ad affrontare il tema dell'energia nucleare con rinnovato interesse. Il ruolo dell'energia nucleare nella transizione energetica può essere particolarmente significativo. Storicamente il costo dell'energia rappresenta un aspetto cruciale per la competitività delle imprese e il potere d'acquisto delle famiglie. L'energia nucleare potrebbe portare notevoli benefici consentendo al nostro Paese di raggiungere una completa autonomia".
"Tra le sfide del nucleare – ha sottolineato Elisabeth Rizzotti, COO, managing director Italy e co-founder Newcleo – c'è sicuramente la gestione del materiale emesso dalle centrali. Ci sono tecnologie che consentono di riutilizzare tali materiali numerose volte nella vita di un reattore. Investendo nell'innovazione è possibile realizzare un'economia circolare. Abbiamo bisogno di un mix energetico e in questo senso il nucleare può ottimizzare le energie rinnovabili".