(Teleborsa) - Gli Stati Uniti hanno deciso di fare causa a Apple. Il Dipartimento di Giustizia americano ha infatti avviato un'azione legale contro Apple per aver infranto le regole antitrust. L'accusa è quella di aver bloccato gli sviluppatori di software e le società di videogiochi dall'offrire opzioni migliori per l'iPhone, causando prezzi più alti per i consumatori. Apple in pratica avrebbe usato il suo potere nel settore degli smartphone per limitare la concorrenza e la scelta per i consumatori.
"I consumatori non dovrebbero pagare prezzi più alti perché le società violano le leggi antitrust", ha dichiarato il Procuratore generale degli Stati Uniti d'America, Merrick Garland. "Negli ultimi 12 anni Apple è diventata una delle società che vale di più al mondo" e molto è dovuto al successo dell'iPhone: Apple "ha mantenuto il monopolio nel settore degli smartphone violando le leggi antitrust", ha aggiunto Garland, sottolineando che ha Apple ha creato barriere per rendere difficile agli sviluppatori e ai consumatori di allontanarsi dall'ecosistema Apple. Il monopolio non è in violazione delle leggi antitrust, lo è quando il monopolio non è legato alla superiorità dei propri prodotti ma al ridurre la concorrenza, ha spiegato Garland sottolineando che Apple si spinge a rendere l'iPhone meno sicuro per mantenere il suo potere di monopolio.
Immediate le ripercussioni in borsa per Apple che a Wall Street è arrivata a perdere quasi il 4%. "Riteniamo l'azione sbagliata" sulla base dei fatti e della legge e "ci difenderemo", ha dichiarato in una nota Apple commentando l'azione antitrust avviata dal Dipartimento di Giustizia americano. Se la causa avrà successo metterà "in pericolo la nostra capacità di creare la tecnologia che la gente si attende da Apple", ha aggiunto, precisando che la causa rappresenta inoltre un "precedente pericoloso concedendo al governo il potere di esercitare un ruolo pesante nella progettazione della tecnologia per le persone".