(Teleborsa) - La Bank of Japan (BoJ) di Kazuo Ueda ha detto la parola fine all’era dei tassi negativi, alzando i tassi di interesse per la prima volta dal 2007. Il costo del denaro è passato così dal -0,1% al range compreso tra lo zero e lo 0,1%.

Stop al controllo della curva dei rendimenti
La BoJ ha annunciato anche il progressivo abbandono del controllo della curva dei rendimenti (YCC -Yield Curve Control) dei titoli di stato giapponesi con scadenza a 10 anni, adottato nel 2016 assieme alla formula dei tassi negativi, e l'interruzione dell’interruzione degli acquisti massicci di attività rischiose come i fondi negoziati di investimento (Etf).

Annunciata inoltre la riduzione graduale degli acquisti di corporate bond, destinati a essere interrotti nell’arco di un anno.

Questa svolta storica della politica monetaria del comitato centrale, che ha visto una votazione di 7 membri a favore e due contrari, mette formalmente la parola fine all'era dell’ex governatore Haruhiko Kuroda a partire dal 2013, e segna l’inizio di una normalizzazione della politica monetaria ultra espansiva, seppur graduale, a causa dell’incertezza che permane sulle prospettive del raggiungimento del target di inflazione al 2%.