(Teleborsa) - Oggi, 12 marzo 2024, è stata una giornata da dimenticare per Boeing, che si è vista catapultata sui media internazionali dopo quanto riportato dal New York Times, entrato in possesso del documento di indagine avviata dalla FAA sul processo di produzione del 737 Max dopo l’esplosione in volo del portellone di un modello Max-9 della compagnia Alaska Airlines, avvenuto il 5 gennaio scorso. Nelle sei settimane di indagini seguite all’incidente, la commissione avrebbe accertato che 33 verifiche su un totale di 89 non sono rispondenti agli standard.
Quanto al principale fornitore delle fusoliere, Spirit AeroSystems, le investigazioni condotte nella sede di Wichita nel Kansas, hanno rilevato conformità solo in 6 dei 13 audit. La Faa ha concesso a Boeing 90 giorni per "sviluppare un piano per miglioramenti nel controllo di qualità".
A ciò si aggiunga la notizia della morte, presumibilmente per suicidio, di John Barnett, un ex dipendente del costruttore americano, impiegato nello stabilimento di North Charleston, uno dei due dove si produce il 787 Dreamliner. Barnett era stato chiamato a testimoniare nei giorni scorsi, a quanto ha riferito la BBC, in merito a problemi di produzione del velivolo che lui stesso aveva sollevato con dichiarazioni rese nel 2019 al New York Times.
Il titolo è crollato oggi sul mercato del Nyse e mantiene e metà seduta una perdita del 4,55%.