(Teleborsa) - "Siamo a metà di un percorso iniziato due anni fa. Era marzo 2022 quando abbiamo iniziato a parlare del futuro di TIM, esaminando le varie possibilità e poi la possibilità di un approccio diverso rispetto all'integrazione verticale. Superare il modello di business integrato verticalmente ci permetterà di essere più liberi di competere". Lo ha affermato l'amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola, aprendo la call con gli analisti sul Piano 2024-26 senza la rete (NetCo).
"Il problema di questo gruppo era il debito di 20 miliardi, che interessava non solo le performance finanziarie, ma anche le opportunità industriali del gruppo", ha detto.
"Con la cessione di NetCo - ha aggiunto - riusciremo a essere nuovamente un'azienda in grado di vivere bene sul mercato, ripristinando una totale flessibilità finanziaria. Non tutti capiscono le nostre strategie, non ci sono le giuste reazioni del mercato, ma dimostreremo di saper raggiungere quello che promettiamo".
Labriola ha voluto smentire la narrativa secondo cui la ServiceCo risultante dalla trasformazione del gruppo sarà un'azienda meno innovativa e interessante: A volte le persone si dimenticano alcune cose, ad esempio che abbiamo più data center di tutti in Italia, quindi è chiaro che siamo il player con più tecnologia e infrastruttura in Italia".
L'AD ha sottolineato che "dal 2010 non c'era stato un team in grado di rispettare per due anni di fila la guidance, noi ci siamo riusciti nel 2022 e nel 2023". "Per 2024 continueremo a lavorare come player integrato almeno fino a giugno, con la ServiceCo che emergerà nel secondo semestre", ha spiegato.
TIM, Labriola: problema era il debito, ora ripristiniamo flessibilità finanziaria
07 marzo 2024 - 14.07