(Teleborsa) - Il gruppo TIM chiude il 2023 con ricavi di gruppo a 16,3 miliardi, in crescita del 3,1% rispetto al 2022. L'Ebitda sale a 6,4 miliardi, in aumento del 5,7% (Ebitda after lease a 5,3 miliardi, +6,1%).
A fine 2023, l'indebitamento finanziario netto after lease ammonta a 20,3 miliardi, in aumento di 0,3 miliardi rispetto a fine 2022 ma in calo di 835 milioni sul trimestre precedente.
L’Equity free cash flow su base after lease nei dodici mesi è sostanzialmente neutro mentre l’Equity Free Cash Flow è positivo per 0,8 miliardi di euro, grazie anche agli anticipi ricevuti per il PNRR.
"I risultati del quarto trimestre, che confermano il trend di miglioramento del business domestico e la forte crescita di TIM Brasil, consentono di raggiungere o superare gli obiettivi fissati per l’esercizio 2023, centrando, per la prima volta dal 2010, tutte le guidance per il secondo esercizio consecutivo", sottolinea il Gruppo TIM nella nota dei conti.
Nel corso del trimestre sono inoltre proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic (‘Piano di Trasformazione’, target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale) raggiungendo a fine 2023 il 106% del target incrementale di 800 milioni di euro. La riduzione cumulata nel biennio 2022-2023 è stata pertanto pari a circa 1,1 miliardi di euro.
Prosegue in linea con le tempistiche comunicate il piano di delayering. Il nuovo piano industriale 2024-2026 sarà presentato al mercato in occasione del Capital Market Day il prossimo 7 marzo.