(Teleborsa) - Novità in arrivo per i professionisti della sanità. Aumenti in busta paga pari, in media, a circa 250 euro lordi mensili e circa 10.800 euro lordi di arretrati. Diritti garantiti su orario di lavoro e carriere. Indennità di specificità anche per i dirigenti sanitari e indennità per turno nei servizi prestati presso i pronto soccorso. Incarichi professionali assegnati dalle aziende "entro e non oltre 60 giorni dall'esito positivo della valutazione" e recupero dell'extraorario lavorato che fino ad oggi poteva essere azzerato. È quanto prevede il contratto collettivo di lavoro dell'Area Sanità 2019/21 siglato oggi all'Aran che entrerà ufficialmente in vigore domani.
"La sottoscrizione definitiva del Contratto della Dirigenza medica 2019/21 è un risultato importante per le lavoratrici e per i lavoratori del Ssn, ora però subito via alla contrattazione nelle Aziende ed al rinnovo del triennio 22/24 – lo afferma in una nota Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn –. Sono garantiti i diritti su orario di lavoro e carriere. Le carenze di personale non potranno più ricadere solo sulle spalle dei professionisti, perché il nuovo contratto di fatto agisce come leva per un piano assunzionale straordinario. Infatti, per garantire i servizi serve nuovo personale, invece di spremere il poco rimasto. Per rendere attrattivo il Servizio sanitario, inoltre, è necessario intervenire sulle condizioni di lavoro e sulla conciliazione con la vita personale e familiare. Abbiamo migliorato la possibilità di conciliazione dei tempi di vita-lavoro anche intervenendo sulle condizioni economiche del part time e del lavoro agile, ma servono soprattutto assunzioni di nuovi professionisti. Quanto alle retribuzioni, garantiamo la concentrazione delle risorse disponibili per aumentare le voci fisse e ricorrenti della busta paga, con 240 euro lordi medi mensili di aumento. Gli arretrati maturati dal 2019 ad oggi sono pari a circa 10 mila euro lordi procapite che potranno essere erogati già nella busta paga di febbraio/marzo. La Fp Cgil si è battuta e continuerà a battersi per l'equiparazione retributiva di tutti i Dirigenti anche in riferimento al riconoscimento dell'indennità di esclusività per i dirigenti delle professioni sanitarie sin dal prossimo contratto. Diciamo sin da ora che il Ministro deve convocare i sindacati della dirigenza per affrontare la questione salariale e occupazionale con strumenti ben diversi da quelli messi in campo finora. Siamo consapevoli che sono necessari investimenti e più risorse oltre che più contrattazione, anche aziendale, per riconoscere il ruolo di chi sceglie di lavorare per il Ssn, con orgoglio e spirito di servizio. Ora – conclude – subito via alla contrattazione nelle Aziende ed al rinnovo del triennio 22/24".
"Firmiamo un buon contratto nonostante alcune modifiche introdotte anche da 'manine' conosciute – affermano i sindacati medici Anaao Assomed e Cimo-Fesmed –. La versione definitiva del contratto presenta alcune modifiche, ad alcuni articoli precedentemente negoziati con i sindacati e previsti nel testo firmato lo scorso 28 settembre. Modifiche che vanno al di là della verifica della compatibilità delle spese previste con le risorse disponibili svolta dal Ministero dell'Economia e della Finanza. Abbiamo denunciato formalmente questo atteggiamento in una dichiarazione a verbale perché viola i principi di buona fede, lealtà e trasparenza su cui dovrebbero essere improntate le relazioni sindacali. Complessivamente si tratta di un buon contratto e ringraziamo l'Aran, il Presidente Naddeo e il suo staff per la collaborazione nel corso di una trattativa che è stata comunque difficile. Adesso, in ogni caso, si apre un capitolo ancor più rilevante, ovvero la contrattazione integrativa in tutte le aziende sanitarie del Ssn, necessaria a rendere operative molte delle innovazioni introdotte nel Ccnl, che altrimenti rischiano di rimanere lettera morta. Non neghiamo una certa preoccupazione perché negli ultimi anni nelle aziende le trattative sono state avviate con estremo ritardo e proseguite con molta lentezza. Ma la crisi della sanità pubblica non ammette ulteriori rinvii: sollecitiamo dunque tutte le direzioni ospedaliere a convocare rapidamente i rappresentanti sindacali per concludere il prima possibile le trattative decentrate e migliorare le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari che lavorano nelle strutture pubbliche".
"Come Cisl, unitamente alla categoria, esprimiamo soddisfazione per la sottoscrizione del Ccnl dell'area della Sanità relativo al triennio 2019/2021 che produrrà immediatamente effetti positivi su istituti normativi ed economici dei 135mila dirigenti medici e sanitari – commenta il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra –. La conclusione di un negoziato lungo e complesso non può, tuttavia, far dimenticare la difficile situazione che sta vivendo il sistema sanitario pubblico. Servono risorse ulteriori e investimenti sul personale, esigenze che da tempo sollecitiamo e che anche oggi torniamo a rivendicare unitamente alla rapida apertura del tavolo per il rinnovo del contratto 2022/2024 scaduto da oltre un biennio".
"Grande soddisfazione e orgoglio per la firma definitiva del Ccnl della dirigenza sanitaria 2019-2021, che rappresenta un passo fondamentale verso il riconoscimento e la valorizzazione del personale dirigenziale, medico, veterinario e sanitario del nostro Servizio sanitario nazionale. Risultati che sono frutto di negoziati lunghi, intensi e costruttivi, che hanno portato a miglioramenti significativi nelle condizioni di lavoro, nella tutela dei diritti e nella carriera del personale. Questo contratto non solo migliora la qualità della vita lavorativa dei professionisti del settore, ma contribuirà, in modo significativo, a migliorare tutta la sanità pubblica. Il comitato di settore è già al lavoro per la prossima tornata contrattuale, iniziando dal comparto sanità, che interessa oltre mezzo milione di lavoratori" afferma in una nota il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo.
"Con la firma del contratto di lavoro 2019-2021 di medici, veterinari e dirigenti sanitari è stato raggiunto un risultato importante per tutte le lavoratrici e i lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale – afferma, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David –. Adesso occorre celermente aprire la contrattazione aziendale e avviare il rinnovo del triennio 2022 - 2024. Ci auguriamo che il rilancio della contrattazione sia di secondo livello, che nazionale possa mettere l'accento sulla necessità della salvaguardia del Ssn, a partire da un punto centrale: le condizioni di lavoro, oltre ovviamente a quelle salariali e ai diritti".
"Soddisfazione per la chiusura del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2019-2021 dei medici, veterinari e dirigenti sanitari. Si tratta di un buon contratto, che agisce non soltanto sul versante economico, ma anche sulle condizioni di lavoro – commenta il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli. Tra gli elementi sottolineati da Anelli figura "il riconoscimento delle ore di straordinario oltre il tetto, che sinora andavano perse, del diritto al riposo, lo sblocco delle carriere, la definizione di regole certe per l'impiego degli specializzandi".
Per la Federazione occorre ora "un ulteriore passo a livello normativo per mantenere i medici all'interno del Servizio sanitario nazionale e la necessità di una contrattazione integrativa con un'apertura trattative per Ccnl 2022-2024". In parallelo, occorre anche un rapido rinnovo della Convenzione con i medici di medicina territoriale, che – conclude Anelli – porti a un potenziamento e ammodernamento della medicina del territorio«, conclude Anelli.
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Sanità, siglato contratto medici: aumenti 250 euro al mese
Riconoscimento delle ore di straordinario oltre il tetto, diritto al riposo, sblocco delle carriere e definizione di regole certe per l'impiego degli specializzandi
23 gennaio 2024 - 19.52