(Teleborsa) - Nel 2023 sono stati compiuti molti progressi nel contenimento dell’inflazione. Tuttavia, occorre fare di più per garantire un ritorno tempestivo e sostenibile dell’inflazione al nostro obiettivo a medio termine del 2%. E' quanto affermato da Luis De Guindos, vice presidente della BCE, in occasione della 14a edizione dell'Investors Day in Spagna, dopo aver ricordato che lo shock inflazionistico affrontato in seguito alla crisi energetica è stato "particolarmente impegnativo" e si è verificato in un contesto già difficile in seguito alla pandemia ed alla interruzione delle catene di approvvigionamento globali.
"Gli shock dal lato dell’offerta sono particolarmente difficili da gestire utilizzando gli strumenti di politica monetaria", ha notato De Guindos, precisando che, invece, "le riforme strutturali e gli investimenti volti a migliorare la capacità di offerta dell’area euro possono contribuire a ridurre le pressioni sui prezzi nel medio termine".
Parlando dell'inflazione, il banchiere ha ricordato che il 2023 si è concluso con un tasso di inflazione appena inferiore al 3% "che è una buona notizia", ma "le elevate pressioni salariali, l’esito delle imminenti trattative salariali e l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche accrescono l’incertezza sul futuro andamento dell’inflazione". "Il calo nel 2023 ha interessato tutte le principali componenti dell’inflazione complessiva - ha ricordato De Guindos - confermando un processo disinflazionistico diffuso che ha acquisito slancio nella seconda metà dell’anno".
Per il numero due dell'Eurotower è anche "probabile che il rapido ritmo di disinflazione osservato nel 2023 rallenti nel 2024 e si interrompa temporaneamente all’inizio dell’anno, come è avvenuto nel dicembre 2023".
Quanto all'attività economica, De Guindos conferma che il rallentamento è stato finora contenuto e graduale, ma i dati più recenti indicano che il futuro rimane incerto e le prospettive pendono al ribasso. "L’attività economica nell’area dell’euro ha rallentato leggermente nel terzo trimestre del 2023. La debolezza degli indicatori segnala una contrazione economica anche a dicembre, confermando la possibilità di una recessione tecnica nella seconda metà del 2023 e deboli prospettive per il breve termine", ha affermato il vicepresidente della BCE, aggiungendo che " "il mercato del lavoro continua ad essere particolarmente resistente all’attuale rallentamento", anche se "si vedono i primi segnali di una correzione".
"Riteniamo che l’attuale livello dei tassi di interesse, mantenuto per un periodo sufficientemente lungo, darà un contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione al nostro obiettivo", ha affermato il vicepresidente della BCE, ricordando "i tassi di interesse sono il nostro strumento principale per definire l’orientamento della politica monetaria. Le nostre decisioni future continueranno a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione".
De Guindos, infine, ha salutato "con grande favore" l’accordo sul nuovo Patto di Stabilità dell’UE, raggiunto poche settimane fa. "Si tratta - ha sottolineato - di un segnale potente per i mercati, poiché riduce l’incertezza sulle regole fiscali nell’UE. Il quadro riformato contribuirà a trovare un equilibrio nelle finanze pubbliche, garantendo una sufficiente riduzione del debito, da un lato, e spazio per riforme e investimenti dall’altro, sostenendo nel contempo politiche fiscali anticicliche".
BCE, De Guindos: inflazione ha rallentato ma occorre fare di più
Il vicepresidente dell'Eurotower ha accolto con favore l'accordo sul nuovo patto di stabilità che rappresenta un "segnale potente" per i mercati e "riduce l'incertezza"
10 gennaio 2024 - 11.32