(Teleborsa) - Per chi è ancora nel mercato tutelato, da domani bisogna passare al fornitore sul mercato libero. Sul sito di Arera, l'autorità per l'energia, sono vari gli strumenti per confrontare le offerte. Nel caso non si effettui la scelta, si passerà alla cosiddetta offerta placet del proprio operatore. Restano nel mercato tutelato gli anziani over 75 e le categorie protette. La scadenza riguarderà più di 6 milioni di famiglie non vulnerabili. Diverse associazioni hanno però segnalato diverse criticità.

“Sul portale delle Offerte di Arera non sono presenti tutte le offerte esistenti sul mercato italiano del gas, anche se sarebbe per le società di vendita un obbligo”, ha afferma Mirco Gallus, membro del comitato tecnico-scientifico di Assium, l'associazione degli utility manager. “Ogni società ha mediamente tre offerte per il gas che, moltiplicate per le 700 aziende operanti in Italia, dovrebbe portare il totale a 2.100 offerte attive. Tuttavia sul portale di Arera si contano ad oggi per il gas meno di 500 offerte a prezzo variabile e meno di 200 a prezzo fisso. C’è da capire se tale discrepanza dipenda da precise scelte di strategia aziendale degli operatori, e quanto possa influire sulle scelte dei consumatori che si apprestano a cambiare gestore”, ha aggiunto Gallus.

In vista dell’addio al mercato tutelato del gas, Assoutenti ha realizzato una indagine in 20 città italiane sui nuovi costi delle forniture che dovranno affrontare le famiglie con il passaggio al mercato libero. “In linea di massima i cittadini che risiedono al sud Italia appaiono i più penalizzati dallo stop al mercato tutelato del gas, in quanto le offerte degli operatori presentano condizioni economiche più svantaggiose – ha spiegato il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi – In tutte le città monitorate le offerte a prezzo fisso sono sensibilmente più costose rispetto alle tariffe del mercato tutelato, ed emerge una carenza di reale concorrenza tra operatori, al punto che per ogni provincia si registrano in media solo 3 offerte a prezzo variabile più vantaggiose rispetto al regime di maggior tutela dove rimarranno gli utenti vulnerabili. Questo dimostra come le società energetiche, in questa delicata fase, stiano applicando politiche rialziste e tese alla massima prudenza, che finiscono per svantaggiare gli utenti. Questo è il peggior modo per entrare nel mercato libero”.

“Il passaggio al mercato libero si conferma una sciagura per i consumatori, e in base alle nostre previsioni il bilancio al termine dell’operazione sarà negativo, con un aggravio di spesa per le forniture di gas ed un generale peggioramento delle condizioni economiche praticate agli utenti”, ha commentato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. "I risultati sono a dir poco scoraggianti. Non solo sono quasi inesistenti le offerte del mercato libero più convenienti, ma il rischio non è solo quello di pagare qualche decina di euro in più all'anno rispetto alla bolletta che si sta pagando ora, ma quello di cadere in una vera e propria trappola e finire per avere bollette da infarto da 8 mila, 6 mila, 4 mila euro", ha affermato Marco Vignola, responsabile del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori.