(Teleborsa) - E` tempo di bilanci per gli operatori delle strutture ricettive italiane. La congiuntura economica non favorevole, acuita dai recenti conflitti internazionali, ha infatti reso complicata l’operativita` per il 62% degli operatori turistici. A fotografare il settore nel 2023 e` l’Osservatorio Turismo Nomisma realizzato per conto di UniCredit, secondo cui l’operativita` degli operatori turistici ha risentito in primis dell’aumento dei costi energetici (37%) e della crescita generalizzata dei prezzi causata dall’inflazione (15%).
Inoltre, per 4 strutture su 10 la complessita` operativa riscontrata nell’ultimo anno e` dipesa anche dall’aumento dei tassi di interesse e dalla contrazione della domanda interna. Rilevanti anche gli aspetti inerenti il personale: il 14% delle strutture ha riscontrato difficolta` a trovare risorse da assumere, evidenziando un aumento del +6% rispetto a quanto dichiarato nell’ottobre 2022.
Remo Taricani, Deputy Head of Italy di UniCredit, dichiara che "L’Osservatorio ci mostra chiaramente come siano numerose le sfide, e con esse anche le opportunita`, per gli operatori della filiera turistica italiana. Temi di rilevanza globale e infrasettoriale come la transizione digitale e la sostenibilita` hanno un impatto concreto e possono segnare il successo o meno di un’iniziativa turistica. UniCredit vuole essere in prima linea per supportare le imprese turistiche italiane nei loro percorsi di ammodernamento dell’offerta. Attraverso l’iniziativa Made4Italy mettiamo a disposizione risorse finanziarie, 5 miliardi di euro, per nuovi investimenti, insieme al nostro know-how finanziario e sul settore con l’obiettivo di promuovere progetti legati alle identita` regionali e favorire un'offerta congiunta tra aziende ricettive e imprese agroalimentari, valorizzando i territori italiani per attrarre nel Paese nuovi flussi di turismo internazionale".
Mattia Barchetti, Head of Market Intelligence di Nomisma, dichiara "Gli operatori turistici si dimostrano sempre piu` consapevoli e oculati nella definizione di una strategia di business che sia in grado di far fronte a una situazione macroeconomica sfavorevole e di soddisfare le mutate esigenze del turista. Continuare ad investire per migliorare la propria attrattivita` rappresenta un fattore discriminante per garantire all’Italia un ruolo da protagonista tra le mete di viaggio. Gli intermediari finanziari saranno fondamentali nel sostenere le aziende della filiera turistica con progetti che siano in grado da un lato di premiare i piu` abili e dall’altro aiutare coloro che, seppur con difficolta`, saranno in grado di superare questo momento di incertezza".
Gli investimenti e le strategie messi in campo dalle strutture ricettive nel biennio 2023-24 vanno, piuttosto, nella direzione di aumentare la propria attrattivita` e rispondere alle nuove richieste del mercato. In questo contesto, la sostenibilita` ambientale e` diventata un driver strategico fondamentale per quasi 8 operatori turistici su 10. Questa nuova consapevolezza ha spinto le strutture ad adottare politiche e soluzioni sostenibili, riducendo l'impatto ambientale e incontrando la crescente domanda di turismo sostenibile.
Molti operatori hanno gia` intrapreso iniziative in questa direzione: il 72% degli intervistati ha fatto investimenti per la raccolta differenziata, la depurazione dell’acqua, la riduzione dei rifiuti e delle sostanze inquinanti, il 70% si e` attivato per ridurre gli sprechi alimentari, il 66% ha adottato azioni di risparmio idrico e (nel 51% dei casi) energetico.
Peraltro, le strutture ricettive dichiarano di avere in programma l’attivazione di una serie di attivita` a favore della sostenibilita` ambientale tanto che il 35% degli intervistati implementera` entro i prossimi 12 mesi azioni di risparmio energetico, il 28% acquistera` materie prime con caratteristiche di sostenibilita` o si impegnera` a favorire gli spostamenti green dei loro clienti. Inoltre, 1 operatore su 4 manifesta l’intenzione a selezionare fornitori attenti
Gli operatori turistici stanno acquisendo una consapevolezza sempre piu` marcata riguardo all'interconnessione tra sostenibilita` ambientale, crisi climatica e impatto diretto che queste dinamiche hanno sulla gestione delle strutture ricettive. Il 66% degli operatori, ha dovuto confrontarsi con gli effetti diretti e indiretti che tale crisi ha generato sulle attivita` aziendali e, in risposta all'urgente scenario climatico in evoluzione, hanno ritenuto indispensabile adottare misure proattive per affrontare gli imprevisti atmosferici. In particolare, circa 1 operatore turistico su 2 ha deciso di sottoscrivere una copertura assicurativa per eventi atmosferici.
Tra le altre strategie adottate a favore di una maggiore attrattivita` 1 operatore su 4, ad esempio, ha scelto di puntare al rinnovo e all’ammodernamento della struttura mentre il 23% dei rispondenti ha invece manifestato interesse a investire in impianti per la produzione di energia rinnovabile. Seguono le intenzioni di investimento nell’acquisto di nuove attrezzature (10%) e in attivita` e strumenti di marketing digitale (8%). Solamente il 18% degli operatori non prevede di fare investimenti nel prossimo futuro. In merito all’offerta, il 41% degli operatori del settore prevede un aumento dei prezzi di listino causato da un lato dai maggiori costi di gestione, dall’altro dalla revisione e/o ampliamento dei servizi offerti ai clienti della struttura.
Un cambio di passo a livello strategico riguardera` anche la revisione dei rapporti con i clienti, con il personale ma anche con gli istituti di credito. A questo proposito, il 30% degli operatori intervistati rivedra` principalmente le condizioni di pagamento consentite ai clienti (7%), mentre il 6% ipotizza il differimento del pagamento delle rate di mutui e prestiti.
L’Osservatorio sul Turismo ha mappato anche tutti quegli aspetti che piu` di altri hanno inciso sull’operativita` delle stesse. Tra i fenomeni maggiormente riscontrati vi e` al primo posto la minore capacita` di spesa dei turisti (53%), seguita dalla contrazione della domanda interna rispetto al recente passato (49%) e dalla riduzione della permanenza media dei turisti in struttura che, nel 42% dei casi, preferiscono vacanze mediamente piu` brevi. Oltre a questi fattori, un'altra tendenza rilevante e` rappresentata dal cambiamento nella stagionalita` dei flussi turistici rispetto all'anno precedente, riscontrato da quasi 4 operatori su 10. Inoltre, il 32% degli intervistati afferma che l'allungamento delle stagioni turistiche sta gia` avendo o avra` un impatto sull'operativita` del loro
business.
Anche gli aspetti legati all’offerta enogastronomica occupano un posto rilevante tra i servizi da sviluppare. Le strutture ricettive, infatti, dichiarano di avere in programma progetti che prevedono la possibilita` di effettuare degustazioni di prodotti tipici direttamente nella struttura (27%), di acquistare prodotti locali direttamente al proprio interno (24%) ma anche di introdurre l’utilizzo di prodotti BIO (16%).
Infine, dall’Osservatorio sul Turismo Nomisma per UniCredit emerge anche l’interesse nel rispondere alle esigenze di chi viaggia per lavoro. L’offerta di servizi piu` vicini alle nuove richieste del mercato riguarda anche l’offerta business, con 1 struttura su 5 che prevede nel prossimo triennio di attivare convenzioni con co-working esterni o realizzare aree di coworking nelle aree comuni della struttura ma anche di rendere disponibili in camera postazioni per lo smart working (18%).
Turismo: per il 66% degli operatori turistici ricadute negative da crisi climatica
A fotografare il settore nel 2023 è l’Osservatorio Turismo Nomisma realizzato per conto di UniCredit
22 dicembre 2023 - 16.44